Me voy un momentito

luglio 17, 2018

Oggi, alle 12:15, avevamo un appuntamento alla Seguridad Social ad Inca per consegnare i certificati per l'assistenza sanitaria arrivatici dalla Svezia.

Arriviamo con 18 minuti in anticipo, lì dove già siamo andati più volte. Quando si aprono le porte automatiche della Seguridad Social di Inca vieni accolto da una guardia e un metal detector. La guardia prende i nostri nomi e ci dice di aspettare lì in piedi in un angolo. I minuti passano e un'impiegata esce dicendo alla guardia "Me voy un momentito".

Cinque minuti prima del nostro appuntamento la guardia ci indica di mettere tutte le nostre cose in una scatola di plastica posta lì sul tavolo e di passare sotto il metal detector che era lì a fianco. Superato il metal detector possiamo riprendere le nostre cose che sono state ferme lì, in quella scatola, sul tavolo dove le avevamo messe, non le aveva controllate nessuno, potevamo avere qualunque cosa lì dentro e niente addosso e saremmo comunque passati.

Al di là del metal detector c'è un'impiegata che registra i nostri nomi e noi le chiediamo gentilmente se possiamo fare le nostre due pratiche dallo stesso impiegato dal momento che riguardavano esattamente la stessa cosa. Ci dà due numeri TS001 e TS002 e ci indica di entrare nella sala. Ci sono delle sedie per chi attende ed otto tavoli con tre impiegati ognuno al proprio tavolo, due di questi impiegati erano impegnati con due cittadini. Ad attendere non c'è nessuno, solo io e il mio bello. Una tavola elettronica indica il numero e il tavolo dove si deve andare. I due cittadini finiscono le loro pratiche e restiamo noi due e tre impiegati ai rispettivi tavoli. La tavola elettronica comincia a lampeggiare e chiamare numeri NNxxx, SNxxx, POxxx, una combinazione infinita di lettere e numeri ma mai i nostri. Noi ci guardiamo attorno, siamo solo noi due, gli impiegati ci guardano per capire se il numero che loro hanno selezionato sia uno dei nostri.

Mi sorge una domanda, ma che numeri stanno chiamando? Una volta passato il metal detector l'impiegata ci aveva registrato al computer per cui questi impiegati dal loro computer avrebbero dovuto sapere chi era nella sala e chi no. Eravamo ancora solo noi due. I numeri continuano ad essere chiamati e noi ad ogni chiamata guardiamo gli impiegati e facciamo di no con la testa. Dopo 10 minuti un'impiegata mi fa segno di avvicinarmi e mi chiede che numero avevo, mostro il mio TS001 e lei mi fa capire che sarebbe stato il prossimo...ma guarda caso proprio mentre mi dice quello squilla un telefono, prende la borsa da sotto il tavolo e tira fuori un cellulare squillante. Risponde molto professionalmente e io mi allontano, poi apre una bottiglietta di acqua e si mette comoda, e parla, parla, parla, era una telefonata privata, ho capito che ci sarebbe voluto del tempo.

Gli altri due impiegati non chiamano più i numeri. Io e il mio bello restiamo ancora soli, seduti in attesa. Naturalmente le 12:15, ora dell'appuntamento, erano passate da un bel po'!

Dopo un po' torna "me voy un momentito" e così abbiamo capito che un momentito dura circa 40 minuti. Va avanti e dietro per l'ufficio per sistemare qualcosa e improvvisamente la tavola elettronica indica TS001, il mio numero! mesa 2, e dietro il tavolo due c'era "me voy un momentito" :-).

Un'impiegata gentilissima, che ci aiuta con le nostre pratiche e che ci ricorda che sono passati tre mesi dal nostro trasferimento a Maiorca e che dobbiamo fare la registrazione presso la polizia. Grazie! Ce ne eravamo dimenticati!

Oggi, in spiaggia

Poi siamo andati al mare, e lì seduta sulla sabbia ripensavo a quella visita e mi sono detta che in Svezia non sarebbe mai andata così, che non avremmo dovuto aspettare in piedi in un angolo davanti al metal detector, che ci sarebbe stata una bellissima sala di attesa con le tende alla finestra coordinate con i cuscini sui divani, che delle semplici sedie sono troppo scomode, ci sarebbe stata qualche pianta e magari uno o due acquari, qualche rivista da leggere, di tutti i tipi perché le persone sono tutte diverse e hanno interessi diversi. Che la sala di attesa avrebbe avuto il distributore dell'acqua, delle poltroncine comode e la zona giochi per i bambini, che all'ora stabilita sarebbe comparso il mio numero sulla tavola elettronica e che le telefonate private si ricevono eccome ma che non si ha la sfacciataggine di tenerle davanti a chi aspetta. No, in Svezia si dice una bugia e si va in un'altra stanza, la facciata perfetta non si rovina!

Ma la cosa incredibile è che tutto questo non mi ha dato fastidio, ci ho visto le imperfezioni umane, non ho potuto non pensare a quando qualche settimana fa mi sono rivolta per dei controlli all'unità sanitaria qui dove abito a Mallorca e preoccupata li informai che i fogli della copertura sanitaria ancora non erano arrivati, la ragazza alla ricezione mi guardò e disse "tranquilla, non ti preoccupare, qui non lasciamo morire nessuno!" Ecco, in quella frase ho visto tutta la differenza tra la Svezia e la Spagna. Arriverà il momento quando tutta questa "rilassatezza mediterranea" mi darà fastidio e anche molto, lo so, e allora spero di riuscire lucidamente a ricordare quanto la falsa perfezione sia fredda, imperfetta ed ineffettiva ma soprattutto poco umana.

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10 Comments

  1. Arriverà il momento quando tutta questa "rilassatezza mediterranea" mi darà fastidio e anche molto, lo so, [...]

    Sì, succederà perché anche noi siamo umani...

    La Turchia è la stessa cosa (come descrivi la tua attesa in Mallorca... ma qui c'è più gente!).
    Di solito, sono umani, ci si aiuta. Dipende da molti fattori, ma ora non mi dilungo...

    Quello che però a me dà preoccupazione è, in alcuni casi, quanto siano approssimativi, a volte con la loro stessa gente: strade progettate un po' così, che rischi l'incidente perché le connessioni sono messe a cavolo... famiglie che lasciano che i bambini stiano in piedi in macchina (pericolosissimo!!! se serve frenare bruscamente?)... comportamenti arrischiati (per esempio, da un guidatore di scuolabus, o da un tassista) tanto sono fatalisti, "Allah ti protegge", quindi alcuni interpretano che puoi fare tutte le cavolate che vuoi, che tanto se non è la tua ora non vai... invece, io la vedo molto diversamente: se ti metti in pericolo, hai molte più probabilità di NON scamparla (semplice calcolo di probabilità che nulla succeda, con eventi indipendenti).

    Però, e voglio sottolinearlo, sul piano personale, se possono aiutarti fanno davvero tutto il possibile. Molto di più di quanto, magari, ci si aspetterebbe in Italia.

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    1. Ci saranno sempre cose più o meno buone ovunque uno vada ma per ora sento che "l'umanità" abbia un peso più grande della perfezione, che oltre tutto non esiste! Da nessuna parte!

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  2. Gli eccessi danno sempre fastidio ora bisogna valutare quale dei due si sopporta meglio, io ho già scelto. Valentina

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  3. E sì, anche in questo, la Spagna è più simile all'Italia!!!
    Decisamente folcloristica anche in queste situazioni!
    Meglio vederla così! )-: (-: Ili.

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    1. Sì, per ora la vedo proprio dal lato folcloristico :-).

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  4. Mi sono innervosita leggendo di questo episodio ed ho pensato a quanto sia semplice la vita qui. Poi sei andata in spiaggia e niente... al diavolo tutti, vengo da te!

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    1. È semplice la vita lì da te?

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    2. Mi ricorda qualcosa :-). Poi la parte fredda ha iniziato a darmi fastidio e l'ho abbandonata, insiema alla parte semplice :-).

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