Vi racconto questa
aprile 24, 2018
Abito in centro che più centro non si può, nella piazza centrale.
Questa piazza e le vie intorno ad essa sono zona pedonale. Chi abita in centro può entrarvi con la macchina senza problemi la mattina presto, come ho fatto il giorno che sono arrivata a Maiorca dopo due giorni di viaggio attraverso l'Europa, quella mattina la polizia era venuta a controllare che facevamo, forse pensavano stessimo svaligiando una casa :-). Durante il giorno si può entrare solo in caso di necessità, che può essere anche caricare o scaricare cose ingombranti, altrimenti si va a piedi. E anche quando si parte in bici le strade si percorrono lentamente, l'allenamento comincia una volta lasciata la zona pedonale.
La piazza e il mercato in una domenica d'inverno |
Comunque sia, un giorno della prima settimana dopo il trasferimento, non ricordo quale dovrei andare a controllare il mio diario di allenamenti, sono uscita in bici da sola. Tornando ho preso una delle strade pedonali, avrei potuto prenderne un'altra ma ho preso quella. Mentre la percorrevo, lentissimamente facendo zig zag tra le persone, noto a terra della corrispondenza postale, una qui, una là, altre un po' più avanti. Penso un secondo e un secondo dopo mi sembra di notare che quelle buste fossero chiuse, il terzo secondo penso che è posta non consegnata, il quarto secondo, e avevo già percorso alcuni metri in bici, mi sembra di riconoscere alcune buste. Mi fermo, giro la bici, torno indietro e inizio a raccogliere le buste. Incredibile! Due delle buste, quelle che mi sembrava di riconoscere, erano una indirizzata a me e una al mio bello e venivano dall'ufficio svedese delle tasse! Un'altra era pubblicità di una compagnia telefonica indirizzata al mio bello e altre due erano indirizzate ad una delle banche che sta in piazza. Le raccolgo, prendo le nostre e porto in banca quelle che erano della banca.
Se avessi scelto un'altra strada per tornare a casa probabilmente quella corrispondenza non l'avremmo mai ricevuta. La strada era piena di gente e le buste erano lì calpestate senza che nessuno se ne preoccupasse. Mah, chissà se questa è una cosa normale qui a Maiorca?? Quello che so è che la posta va lenta. Una mia amica dall'Italia mi ha spedito una cartolina e ci ha messo tre settimane ad arrivare, no dico tre settimane! Devo riabituarmi ai tempi del sud europa :-).
Nota al lettore: no, non mi sono ancora pentita di essere qui :-). Viva Maiorca!!!! E viva noi che abbiamo avuto il coraggio di fare questo cambiamento!!!
6 Comments
Maiora è un'isola bellissima ma... E' assurdo, e noi che ci lamentiamo delle nostre Poste!
RispondiEliminaLa posta tra Svezia e Italia e vice versa andava più veloce, però anche lì qualche pacchettino/lettera è sparito.
EliminaOriana ma non potresti chiedere all'ufficio postale come mai si è verificato questo problema? Perdere lettere per strada è una cosa grave.Chissa'cosa è successo.valentina
RispondiEliminaNon l'ho fatto perché ancora non mi sento in grado di "discutere" in spagnolo. Non so come la posta venga consegnata non ho ancora visto un postino in piazza, però sicuramente non in macchina. Quel giorno tirava molto vento e magari è volata via dalla borsa o carrelletto con cui immagino la trasportino, ma non è comunque giustificabile. Quello che mi ha anche stupito è che la gente non se ne è interessata, mi sembra impossibile che non abbiano visto le buste a terra.
EliminaA un occhio esterno sognatore sembra tutto bello. Non essendoci "dentro" non ci si rende conto di quanta energia e fatica richieda un drastico cambiamento di vita. Tra l'altro accompagnato da trasloco e caos burocratici da mettere a posto.
RispondiEliminaIn genere le località geografiche mediterranee brillano di Sole, di luce, di gelati, di mare. D'altro lato alle volte vige una mentalità "alla messicana" per la quale "intanto si fa festa poi si vedrà".
Questo atteggiamento è ad esempio tipico della Sicilia, che con gli spagnoli ha avuto MOLTO a che fare.
Tuttavia credo che vi troverete bene poichè:
- la natura turistica del luogo;
- la presenza di molta gente,
sono fattori che non incoraggiano un decentramento di servizi come avviene in molte (belle) parti del meridione italiano dove per fare un'ecografia devi viaggiare per 80 chilometri.
Questo lascia ben sperare.
Nota a margine sul post successivo: credo che a seguito dell'aver mangiato il gelato hai subìto una lieve congestione passeggera.
Ti(vi) raccomando invece una cosa: fate attenzione a non lasciarvi sedurre dai pomodori lasciati ad essiccare fuori, un'usanza tipica mediterranea.
Se non protetti da reti eccetera, vi si poggia sopra un numero incalcolabile di mosche.
Rammento che a 25 anni nel pieno di una notte ebbi crampi intestinali lancinanti che durarono un'ora; pensai di dover morire.
E ci scommetto che furono dei pomodori sott'olio che mi avevano offerto a pranzo: dio solo sa come fossero contaminati.
Sì, un cambiamento drastico richiede un bel po' di energia, per questo ci siamo affrettati, per approfittare di quella poca che ci rimaneva, restavamo ancora un po' in Svezia non credo ce l'avremmo fatta. Non ne potevamo più, eravamo al limite già da troppo tempo. Io sono arrivata qui sfinita e spero di recuperare con il tempo, il sole aiuta, la carenza di vitamina D che avevo da un po' di anni (pur prendendola in capsule per 9 mesi l'anno) mi aveva messo fuori gioco. Abbiamo scelto questo posto per il clima, la possibilità di fare bici, la montagna e il mare, per il resto sappiamo che è ben diverso dal nord europa, nel bene e nel male.
EliminaA proposito del gelato, lo avevo preso confezionato proprio per evitare questo tipo di "incidenti", qualche anno fa per festeggiare il mio compleanno, sempre qui a Maiorca, la sera avevamo mangiato la paella, non ti sto a raccontare che notte che ho passato. Da allora per me la paella è sinonimo di vomito (scusate la parola).
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