Le tengo in più punti della terrazza ma le ho riunite nello stesso angolo per fotografarle, farvele vedere e riflettere su cosa e come fare.
L'anno scorso in agosto avevo raccolto questi due pezzetti.
Laura mi aveva detto che sarebbe stato facile riprodurle ma che dopo solo un anno e poco più quei due pezzettini sarebbero diventate tutte queste piante non ci avrei mai potuto credere!
Crescono quasi a vista d'occhio e ormai strusciano sul pavimento. Dovrei accorciarle ma mi dispiace buttare le parti che taglierò. Ho pensato di regalarle...ma a chi??? Intanto aspetto e le guardo crescere e penso :-).
Hey ragazzi! Sono io! Il maglioncino top-down!!
È passato un anno, neanche me ne ero accorta ed è un caso che sono quasi pronta proprio ora, giusto un anno dopo.
È passato un anno, neanche me ne ero accorta ed è un caso che sono quasi pronta proprio ora, giusto un anno dopo.
Parlo del mio maglioncino top-down che avevo cominciato ad ottobre dell'anno scorso, che poi avevo abbandonato per dedicarmi ad altro e che poi ho ripreso con l'intenzione di finirlo ed ecco come sta ora.
Il corpo è fatto, devo fare le maniche, come potete vedere nelle foto i fili penzolano da sotto le ascelle :-). Mi piace anche a maniche corte ma essendo di lana ho deciso di fargli un po' di maniche, vediamo quanto lunghe, nel senso che la lana si porta quando fa freddo e quando fa freddo è meglio avere le maniche lunghe, che dite noooo?? Ragiono male?? Lo lascio a maniche corte??
Questo era un esperimento, mai fatto un maglioncino con i ferri tondi top-down e volevo provarci e vedere se azzeccavo le misure. Ora mi rimane di calcolare le calature per le maniche e vedere se riesco a fare qualcosa di decente.
Mi piace come è venuto e magari se ho la pazienza...che ce ne vuole...ne metto su un altro e vediamo se per il prossimo ottobre sarà finito :-).
Ah, sì lo so ragazzi, lo vedo ogni giorno quando mi guardo allo specchio, ancora non ho tagliato i capelli, dovrei :-).
Una crema e una zuppa in un post. Che poi magari sono due zuppe, che ne so!
Continuo ad andare di creme e zuppe, le mangio tutte ma ne fotografo solo alcune e due ve le metto qui. Quando le faccio sono per la sera, o per quella che in Italia chiamiamo merenda. Noi non facciamo queste distinzioni, passato il pranzo, che facciamo rigorosamente alle 12, stiamo sempre a magna' che il mio bello c'ha sempre fame :-).
Quando la zuppa è pronta lui se la mangia, a qualunque ora, e se voglio fare una foto devo sbrigarmi o metterne via alcuni mestoli e dirgli di non toccarli.
Quello che dovrei fare è essere strategica, se la preparo la sera non riesco a fare foto, se la faccio nel pomeriggio sparisce subito, probabilmente la mattina sarebbe il momento più adatto, perché vedo che di mattina non le mangia ed io avrei anche il tempo per una foto con la luce :-).
Comunque sia, queste due sono riuscita a fotografarle e le metto qui
Quando la zuppa è pronta lui se la mangia, a qualunque ora, e se voglio fare una foto devo sbrigarmi o metterne via alcuni mestoli e dirgli di non toccarli.
Quello che dovrei fare è essere strategica, se la preparo la sera non riesco a fare foto, se la faccio nel pomeriggio sparisce subito, probabilmente la mattina sarebbe il momento più adatto, perché vedo che di mattina non le mangia ed io avrei anche il tempo per una foto con la luce :-).
Comunque sia, queste due sono riuscita a fotografarle e le metto qui
CREMA BROCCOLO E MELA
400 gr di broccolo
1 mela
cipollotto
1 spicchio di aglio
olio
peperoncino
Sale q. b.
mezzo litro di acqua (o quanto basta)
1 o 2 cucchiai di panna da cucina o di panna acida
Noci o pistacchi per guarnire...o niente
Mettete a soffriggere nell'olio il cipollotto con l'aglio ed il peperoncino
Aggiungete il broccolo e la mela fatti a pezzi e fate insaporire
Aggiungete l'acqua, il sale e fate cuocere per circa 20 minuti, (se serve aggiungete più acqua durante la cottura)
Togliete dal fuoco, se non vi piace l'aglio togliete lo spicchio altrimenti frullate il tutto fino ad ottenere una crema della densità desiderata
Rimettete sul fuoco ed aggiungete la panna
Mescolate e la crema è pronta
Servitela con noci o pistacchi o senza niente :-).
ZUPPA DI CAVOLFIORE CON PANNA ACIDA
Facilissima da fare e buona da gustare infatti la faccio molte volte l'anno. Vi metto qui la ricetta come riportata nel libro. Io faccio una variante senza burro...che da quando mi sono trasferita a Maiorca non ho mai più comprato burro
500 gr di cavolfiore
1 litro e mezzo di acqua
30 gr di burro
6 cucchiai di farina
1/2 cucchiaino di paprica dolce in polvere
prezzemolo
Ca. 2 dl di panna acida
Salate leggeremente l'acqua e mettetevi a cuocere il cavolfiore
Intanto in una padella fate sciogliere il burro e aggiungete la farina. Fate "cuocere" mescolando la farina nel burro fino a quando si siano amalgamati bene e ottenuto un colore dorato/marrone
A questo punto togliete la padella dal fuoco e aggiungete al burro con farina la paprica in polvere
Quando il cavolfiore è cotto aggiungete mescolando il miscuglio di farina e burro, questo vi farà ottenere una zuppa più densa
Aggiungete il prezzemolo e metà della panna acida
Fate cuocere ancora due minuti sempre mescolando
Pronta
Si serve con la rimanente panna acida
E se mi seguite già da quando vivevo in Svezia sapete che le bellissime tovaglie sotto i piatti che vi presento sono fatte e ricamate a mano da mia cognata Gabriella :-).
Ragazzi, se venite a Maiorca per fare bicicletta non potete perdervi una pedalata fino a Cap de Formentor.
Ci siamo andati oggi, giorno assolato, caldo (andiamo ancora in calzoncini e maglietta) ma ventosissimo. Partendo da casa e tornandoci per noi sono circa 82 km di strada con più di 1000 metri di dislivello positivo da percorrere.
Indipendentemente da dove alloggiate una volta lasciata Port Pollenca c'è una solsa strada per arrivare al faro (Cap de Formentor) e si percorre per andare e tornare. La salita comincia all'ultimo rondello di Port Pollenca (freccia nera nella carta sotto). E da lì sono circa 17 km per arrivare al faro.
La strada passa per Es Colomer che è un punto dove vale la pena fermarsi per fare foto...ma in realtà i punti belli sono tantissimi.
Come scritto qui a partire da Platja de Formentor la strada nel periodo estivo viene chiusa alle macchine ma se invece ci andate in questo periodo, quando le macchine la percorrono, dovete stare molto attenti dal momento che gli automobilisti turisti che non conoscono bene le strade ne fanno veramente di tutti i colori!! Mannaggia a loro! Grrrrr!!!
Come scritto qui a partire da Platja de Formentor la strada nel periodo estivo viene chiusa alle macchine ma se invece ci andate in questo periodo, quando le macchine la percorrono, dovete stare molto attenti dal momento che gli automobilisti turisti che non conoscono bene le strade ne fanno veramente di tutti i colori!! Mannaggia a loro! Grrrrr!!!
Stasera sono andata al supermercato e c'erano già tutti i dolci per il Natale! In realtà la scorsa settimana a Madrid già li avevo visti.
E con il Natale così vicino :-) mi sono accorta di non avervi fatto ancora vedere questo cappellino estivo in cotone. Il 19 luglio avevo messo una foto su instagram in cui mostravo che ci stavo lavorando in spiaggia. Poi l'ho finito.
E poi non lo ho mai messo, perché mi va piccolo sigh!! Mi dispiace un sacco perché mi piace un sacco :-). Il colore mischiato (lavorato con due fili), la forma, la consistenza...ma mi va stretto!! Troppo!!
Credo possa andare per chi ha la testa con circonferenza 56/57 cm...trooooppooo piccola :-). Scherzo ehhh!
Sono solita smontare tutto e rifare, ma questa volta non mi va, non so perché, lo guardo e spero che o mi si rimpicciolisca la testa o si allarghi lui :-). Ho dell'altro cotone e posso provare a farlo più grande ma devo fare un po' di calcoli e magari usare i ferri più grandi, per questo ho usato quelli di 3,5 mm.
Prima che arrivi la prossima estate voglio riuscire a fare cappellini di più colori, l'unico che mi è riuscito quest'anno, che vi ho mostrato qui, lo ho usato tantissimo, in spiaggia, in montagna e nei viaggi, me ne servono altri :-).
Sono tornata in biblioteca con l'intenzione di riprendere a leggere. In spagnolo.
È a circa 130 metri da casa mia e per questo non ho mai imparato i suoi orari che tanto ci metto un minuto ad andare e uno a tornare.
L'ho trovata chiusa in più occasioni in questo mese di ottobre e quando parlo con conoscenti (maiorchini) mi dicono che in *verano* (estate) fanno altri orari, perché ottobre è estate qui.
Lunedi sono passata, porta chiusa, tapparelle chiuse, guardo il cartello degli orari e constato che dovrebbe essere aperta anche se siamo in *verano* :-). Ci provo, abbasso la maniglia e la porta magicamente si apre. Infilo la testa e vedo i soliti due, quelli che mi conoscono e che io conosco, lui seduto al computer e lei seduta ad un tavolo a bere un caffé. Mi guardano con uno sguardo fulminante. Chiedo se per caso la biblioteca sia aperta e mi rispondono "sì ma non abbiamo voglia di lavorare" non capisco se mi stanno prendendo in giro, nel dubbio sul cosa fare resto lì ferma con la testa in biblioteca e il corpo per strada. Mi guardano silenziosi e poi "entra entra ma chiudi la porta".
Ero andata lì senza un'idea di che libro prendere in prestito, hanno delle mensole all'entrata dove di solito mettono gli ultimi libri arrivati o i libri del mese o quelli che suggeriscono, che ne so, la mia idea era di prendere uno di questi messi lì in mostra.
Vado veloce alle mensole sentendomi addosso il loro sguardo, scannerizzo i libri più velocemente possibile, catalano, non va bene, catalano, non va bene, catalano non va bene, castigliano, la dieta per prevenire l'alzheimer che sì è interessante e importante ma non era quello che cercavo, cavolo ma che tutti sono in catalano?? Intanto si apre la porta, un ragazzetto cerca di entrare e lo mandano via dicendo che la biblioteca è chiusa. Scorro i titoli il più velocemente possibile e mi sembra di vederne uno in castigliano "No hay luz bajo la nieve" è grosso, troppo per farcela in sole tre settimane che sono quelle che di solito mi danno. Lo apro, 547 pagine...ma scritte grosse, potrei farcela, lo prendo solo per potermene andare via da lì.
Il bibliotecario mi guarda "tre settimane, ma tanto tu di solito torni per allungare il prestito" e si mette a ridere. Sicuramente lo farò gli dico e rido anche io felice di renderli allegri. Voglio dire a volte una risata è la cosa più bella che ti possa regalare una giornata :-). Felice di contribuire!
Oggi ci siamo svegliati e la luce era lucente. L'aria limpida e le montagne si vedevano più belle che mai.
Sono uscita per l'allenamento di corsa e una volta tornata il mio bello mi ha detto "con questa luce bellissima dobbiamo andare sul Massanella". Detto fatto, dopo pranzo siamo partiti.
Il Puig de Massanella 1364 m slm è la seconda cima più alta di Maiorca e la più alta visitabile dal momento che la più alta di tutte, El Puig Major 1445 m slm, è zona militare e per questo non accessibile a noi civili.
El Puig de Massanella è una delle cime che ci siamo detti dobbiamo fare almeno una volta ogni anno.
Il trekking è uno di quelli impegnativi dal momento che una lunga parte si fa su rocce ed in diversi punti è difficile vedere gli omini che indicano i passaggi. Ma naturalmente siamo arrivati in cima e naturalmente ho fatto la foto di rito :-).
Metà ottobre e stiamo ancora in calzoncini e maglietta maniche corte, anche se lassù tirava un vento tremendo e dopo alcune foto veloci abbiamo cominciato direttamente la discesa.
Salendo si vede tutta l'isola, dalla Baia di Pollenca e quella di Alcudia a Palma dalla parte opposta dell'isola. Si vede anche dove abito :-).
E poi una volta in cima, si vede parte della bella Serra de Tramuntana e la cima più alta, il Puig Major 1445 m slm (con la freccia rossa nella foto sotto).
Poco meno di 4 ore di camminata (escluse le soste) per andare su e tornare giù, e così anche oggi abbiamo fatto del movimento :-)...che fa bene a corpo e mente :-).
Siamo senza copertura sanitaria pubblica, come vi ho raccontato più volte, e per risolvere la situazione abbiamo stipulato un'assicurazione sanitaria privata e abbiamo scelto la "formula" più cara, quella che dovrebbe coprire tutto.
Sono fermamente convinta che un'assicurazione sanitaria privata non risolva tutte le situazioni, non quando le cose si fanno complicate e che può funzionare come complemento a quella pubblica ma che da sola è un rischio (vedi per esempio il fatto che le medicine devi pagarle a prezzo pieno non importa quale sia la patologia che ti affligge). Comunque sia, per noi ora questa è la situazione, non abbiamo i requisiti per la copertura sanitaria pubblica, punto.
Durante un controllo di routine mi dicono che devo fare una risonanza magnetica per controllare una cosa di cui non sono sicuri. Mi danno la richiesta e mi dicono di prendere appuntamento.
Lasciato il medico vado direttamente allo sportello per gli appuntamenti e cerco di prenderne uno. Era luglio, la ragazza allo sportello guarda le mie "carte" e mi dice che per la risonanza magnetica (RM) ho tre mesi di carenza, cioè come nuovo assicurato, assicurato solo da qualche settimana, devo aspettare un tempo più o meno lungo prima di poter fare alcuni esami e per la RM i mesi sono tre.
Apro parentesi (è questo che intendo, l'assicurazione privata ha le sue regole e fa il suo gioco. Stipuli un'assicurazione privata, paghi ogni mese e allo stesso tempo devi sperare che non ti succeda niente per, in alcuni casi e per alcuni esami, anche 10-12 mesi. E poi alcune "cose", che uno spera non succedano, non le copre affatto. Ma così stanno le cose, firmi, dovresti essere consapevole delle regole scritte in decine di pagine del contratto, loro gestiscono il gioco e come detto sopra tu devi solo sperare che vada tutto liscio) ho chiuso la parentesi.
La ragazza mi dice inoltre che per fare una RM devo ottenere un'autorizzazione dall'assicurazione. Questa cosa mi sembrava assai strana dal momento che non sono io a dire di voler fare una RM ma è il medico che ritiene che debba farla. Ma sembra che le cose stiano così, i medici dell'assicurazione privata possono valutare il caso in un altro modo e non darti l'autorizzazione a fare l'esame richiesto ed in quel caso, non avendo la copertura pubblica, dovrei farla privatamente.
Mi spiega che posso chiedere l'autorizzazione direttamente per internet e poi una volta ottenuta, se ottenuta, posso prenotare per fare la RM. Se non ottengo l'autorizzazione mi dice che posso comunque fare la RM lì pagando però 270 euro.
Apro parentesi (a quel punto mi ero detta che se non avessi ottenuto l'autorizzazione avrei cercato un altro posto per fare la RM perché già ogni mese pago a loro una quota che dovrebbe coprire tutto, poi che succede loro non mi danno l'autorizzazione e devo pagare extra sempre a loro per fare quello che i loro medici mi dicono dover fare e che gli altri loro medici non mi danno l'autorizzazione a fare, vabbé avete capito, avrei cercato un altro posto) ho chiuso la parentesi.
Arriva settembre. Dopo tre mesi e un giorno, una domenica, mi metto al computer ed inizio a lavorare alla richiesta per l'autorizzazione. Faccio la foto alla richiesta che mi aveva dato il medico, carico il file, compilo con i dati richiesti, scrivo di che si tratta e poi compare la domanda di dove e quando devo fare la RM. La cosa mi stupisce perché la ragazza allo sportello mi aveva detto che per prenotare dovevo aver prima ottenuto l'autorizzazione e qui invece mi dicono che per richiedere l'autorizzazione devo già avere una data dell'esame. Lascio il campo vuoto e clicco su avanti. Niente, non si può andare avanti, se non si indica il giorno dell'esame non si può mandare la richiesta di autorizzazione.
Mi guardo intorno sulla pagina, vedo se c'è un altro modo per evitare di indicare la data, non trovo niente, c'è un numero di telefono per chiedere aiuto ma funziona solo durante i giorni lavorativi, guardo bene tutto, ogni angolo della pagina, ogni "bottone", cerco il modo di salvare quello che già avevo compilato ma niente. Non resta altro che chiudere la pagina, aspettare il giorno dopo, compilare di nuovo tutto e chiamare il numero indicato.
Il lunedi ricomincio tutto, arrivata al campo dove indicare la data prendo il telefono e telefono.
Digito, usando la tastiera dei numeri, tutto quello che mi chiedono e alla fine arriva la tanto attesa e temuta musichetta, mi hanno messo in fila! E aspetto!
Alla fine, proprio alla fine, quando ormai pensavo non mi attendessero più, risponde dall'altro capo di un filo invisibile ma sicuramente luuuunghiiissiiiimooo una signora dalla voce stanca e provata. Non un buon segno. Spiego il mio "problema" e lei scocciata "E CHE PER QUESTO STAI A CHIAMARE? METTI UNA DATA FITTIZIA!"
Non ho avuto neanche la risposta pronta. Ho messo una data fittizia! In fondo l'unica cosa che mi interessa e che alla fine è importante è che "io speriamo che me la cavo :-)"
Queste due foto le ho scovate su internet poco tempo fa, sono io :-). Questa estate in Francia salendo e poi scendendo verso e dal Col du Galibier 2642 m c'era un fotografo a bordo strada che faceva foto a chi passava. Ero felice malgrado la faticaccia e sono felice ora guardandole, speriamo mi portino fortuna :-)!
Sono fermamente convinta che un'assicurazione sanitaria privata non risolva tutte le situazioni, non quando le cose si fanno complicate e che può funzionare come complemento a quella pubblica ma che da sola è un rischio (vedi per esempio il fatto che le medicine devi pagarle a prezzo pieno non importa quale sia la patologia che ti affligge). Comunque sia, per noi ora questa è la situazione, non abbiamo i requisiti per la copertura sanitaria pubblica, punto.
Durante un controllo di routine mi dicono che devo fare una risonanza magnetica per controllare una cosa di cui non sono sicuri. Mi danno la richiesta e mi dicono di prendere appuntamento.
Lasciato il medico vado direttamente allo sportello per gli appuntamenti e cerco di prenderne uno. Era luglio, la ragazza allo sportello guarda le mie "carte" e mi dice che per la risonanza magnetica (RM) ho tre mesi di carenza, cioè come nuovo assicurato, assicurato solo da qualche settimana, devo aspettare un tempo più o meno lungo prima di poter fare alcuni esami e per la RM i mesi sono tre.
Apro parentesi (è questo che intendo, l'assicurazione privata ha le sue regole e fa il suo gioco. Stipuli un'assicurazione privata, paghi ogni mese e allo stesso tempo devi sperare che non ti succeda niente per, in alcuni casi e per alcuni esami, anche 10-12 mesi. E poi alcune "cose", che uno spera non succedano, non le copre affatto. Ma così stanno le cose, firmi, dovresti essere consapevole delle regole scritte in decine di pagine del contratto, loro gestiscono il gioco e come detto sopra tu devi solo sperare che vada tutto liscio) ho chiuso la parentesi.
La ragazza mi dice inoltre che per fare una RM devo ottenere un'autorizzazione dall'assicurazione. Questa cosa mi sembrava assai strana dal momento che non sono io a dire di voler fare una RM ma è il medico che ritiene che debba farla. Ma sembra che le cose stiano così, i medici dell'assicurazione privata possono valutare il caso in un altro modo e non darti l'autorizzazione a fare l'esame richiesto ed in quel caso, non avendo la copertura pubblica, dovrei farla privatamente.
Mi spiega che posso chiedere l'autorizzazione direttamente per internet e poi una volta ottenuta, se ottenuta, posso prenotare per fare la RM. Se non ottengo l'autorizzazione mi dice che posso comunque fare la RM lì pagando però 270 euro.
Apro parentesi (a quel punto mi ero detta che se non avessi ottenuto l'autorizzazione avrei cercato un altro posto per fare la RM perché già ogni mese pago a loro una quota che dovrebbe coprire tutto, poi che succede loro non mi danno l'autorizzazione e devo pagare extra sempre a loro per fare quello che i loro medici mi dicono dover fare e che gli altri loro medici non mi danno l'autorizzazione a fare, vabbé avete capito, avrei cercato un altro posto) ho chiuso la parentesi.
Arriva settembre. Dopo tre mesi e un giorno, una domenica, mi metto al computer ed inizio a lavorare alla richiesta per l'autorizzazione. Faccio la foto alla richiesta che mi aveva dato il medico, carico il file, compilo con i dati richiesti, scrivo di che si tratta e poi compare la domanda di dove e quando devo fare la RM. La cosa mi stupisce perché la ragazza allo sportello mi aveva detto che per prenotare dovevo aver prima ottenuto l'autorizzazione e qui invece mi dicono che per richiedere l'autorizzazione devo già avere una data dell'esame. Lascio il campo vuoto e clicco su avanti. Niente, non si può andare avanti, se non si indica il giorno dell'esame non si può mandare la richiesta di autorizzazione.
Mi guardo intorno sulla pagina, vedo se c'è un altro modo per evitare di indicare la data, non trovo niente, c'è un numero di telefono per chiedere aiuto ma funziona solo durante i giorni lavorativi, guardo bene tutto, ogni angolo della pagina, ogni "bottone", cerco il modo di salvare quello che già avevo compilato ma niente. Non resta altro che chiudere la pagina, aspettare il giorno dopo, compilare di nuovo tutto e chiamare il numero indicato.
Il lunedi ricomincio tutto, arrivata al campo dove indicare la data prendo il telefono e telefono.
Digito, usando la tastiera dei numeri, tutto quello che mi chiedono e alla fine arriva la tanto attesa e temuta musichetta, mi hanno messo in fila! E aspetto!
Alla fine, proprio alla fine, quando ormai pensavo non mi attendessero più, risponde dall'altro capo di un filo invisibile ma sicuramente luuuunghiiissiiiimooo una signora dalla voce stanca e provata. Non un buon segno. Spiego il mio "problema" e lei scocciata "E CHE PER QUESTO STAI A CHIAMARE? METTI UNA DATA FITTIZIA!"
Non ho avuto neanche la risposta pronta. Ho messo una data fittizia! In fondo l'unica cosa che mi interessa e che alla fine è importante è che "io speriamo che me la cavo :-)"
Queste due foto le ho scovate su internet poco tempo fa, sono io :-). Questa estate in Francia salendo e poi scendendo verso e dal Col du Galibier 2642 m c'era un fotografo a bordo strada che faceva foto a chi passava. Ero felice malgrado la faticaccia e sono felice ora guardandole, speriamo mi portino fortuna :-)!
In Svezia è arrivata la prima neve.
Seguo alcuni blog svedesi e guardo le loro foto di paesaggi imbiancati e temperature sotto o appena sopra lo zero. Cielo grigio e niente sole. Mi vengono i brividi solo a guardare e peggio ancora quando penso che per loro sarà così per i mesi a venire. Come sempre mi trovo contenta e soddisfatta di aver lasciato quel paese.
Qui fa caldo e il sole splende. La notte dormiamo ancora a finestre aperte, ogni tanto mi capita di svegliarmi nel bel mezzo della notte e constatare che le temperature sono ancora intorno ai 18 gradi. Di giorno salgono, oggi nelle ore più calde abbiamo raggiunto i 36 gradi. Ma non sono 36 gradi faticosi, si sta bene anche perché durano poco.
Andiamo ancora in giro in calzoncini e in spiaggia si sta bene...almeno quando il vento non è forte. In giro per l'isola le piante fioriscono, di diversi colori e l'autunno qui viene chiamato "la seconda primavera", mi sembra una definizione appropriata.
Noi possiamo finalmente sfruttare le terrazze e, a parte i giorni di pioggia, sarà così fino all'arrivo della prossima estate :-).
Se avete controllato il mio Instagram allora sapete che siamo stati a Madrid. Ci sono bastati due giorni, ieri e l'altro ieri, ed una notte...come già detto non siamo proprio amanti delle grandi città e se possibile, quando ci andiamo, facciamo visite veloci...ed il più delle volte con dolori tremendi, che di camminare ne facciamo tanto e i dolori si sentono un bel po' :-).
Come vi avevo raccontato quando siamo andati a Menorca, come residenti a Maiorca abbiamo 75% di sconto sul costo dei biglietti in nave ed aereo per e da la penisola e per e da le isole spagnole. Aprofittando di questo e del fatto che siamo in autunno e le temperature anche a metà giornata sono sopportabili abbiamo deciso di arrivare a Madrid ed iniziare la scoperta della penisola iberica.
Due giorni (9 e 10 ottobre 2019, così non lo dimentico :-)) nella capitale spagnola, per la prima volta, ci sono bastati per vedere tutto quello che si "deve" vedere...esclusi i musei.
Abbiamo trovato una Madrid ordinata, pulita, ben organizzata, con edifici molto belli e appartamenti privati con balconcini pieni di piante. Una Madrid piena di sole, di turisti, di madrileni e non e di...italiani! Ma quanti italiani ci sono o la visitano?? Si sentiva parlare italiano ovunque!
Caldo di giorno e anche di sera, credo la sera sia stata più calda delle ultime vissute a Mallorca. La mattina invece ha fatto un bel po' fresco per poi dopo qualche ora regalarci un'altra giornata calda.
Abbiamo camminato tantissimo! Mangiato a casaccio e dormito poco. Ma alla fine siamo sopravvissuti a questa avventura e ieri pomeriggio, mentre tornavamo a casa, ci siamo detti che sì, due giorni sono sufficienti per i nostri gusti :-).
Metto qua sotto il nostro itinerario, che magari qualcuno vuole copiarlo :-) ed allo stesso tempo io non lo dimentico.
1. Arrivati alla stazione dei treni Atocha Renfe ci siamo diretti, zaino in spalla, al Real JardÃn Botánico.
Il biglietto di ingresso al solo giardino è costato 4 euro a testa. Questo ci ha dato l'accesso anche al bar, al negozio e ai servizi igienici naturalmente, ma non alla mostra, per vedere anche quella si doveva comprare il biglietto di 6 euro...ma noi non eravamo interessati.
Passiamo due ore girovagando tra una grande varietà di alberi ma poche piante in fiore.
Probabilmente la primavera sarebbe un periodo più adatto per godere delle fioriture anche se qualcuna siamo comunque riusciti a vederla e la mia felicità è stata fotografata insieme alla pianta:-).
2. Lasciato il giardino entriamo nel vicino parco cittadino Parque De El Retiro. E che bel parco! Così bello che il giorno dopo passiamo alcune ore alla scoperta di esso.
3. Usciti dal parco ci troviamo a Placa de la Independencia e ammiriamo la Puerta de Alcalá e scattiamo la classica e scontata foto che ogni turista deve scattare.
4. Da Puerta de Alcalá ci spostiamo al rondello successivo per vedere la Fuente de Cibeles e lì via a scattare un'altra foto, perché, voglio dire, anche io ci sono stata e che non faccio la foto?
E che poi la foto, che a malapena mostra quello che ho fotografato, non la metto qui sul blog?! Qui sotto la Fuente de Cibeles in mezzo al rondello in mezzo al traffico.
5. Lasciato il rondello, ormai affamati, ci dirigiamo verso Calle Gran VÃa dove pensavamo di poter mangiare (poveri illusi!) e dato che avevamo un alloggio prenotato in una delle vie lì intorno volevamo anche fare il check-in (ci avevano detto dopo le 15) e poter finalmente lasciare gli zaini che, anche se non pesanti, avevano cominciato a farci andare a spalle curve.
6. Più o (molto) meno rifocillati (vi racconto in un altro post) e lasciati gli zaini nell'alloggio (poi vi racconto nel post del cibo :-)) usciamo di nuovo, con uno zainetto più piccolo direzione Puerta del Sol.
Sinceramente, di nuovo o ancora affamati e alla ricerca di cibo, siamo un po' distratti e ci lasciamo sfuggire "cose" che ogni turista, giusto in questo luogo, deve fotografare e l'unica foto fatta è stata questa sopra, alla statua equestre di Carlo III, poco male ci torniamo il giorno dopo.
7. Prendiamo Calle Mayor e ci ritroviamo a Plaza Mayor ed indovinate cosa? Scattiamo la foto.
Ci giriamo intorno e ci gira la testa, osserviamo, leggiamo e poi continuiamo il nostro cammino direzione...
8. ...Mercado de San Miguel!
Avevo letto di questo mercato al coperto che non è il classico mercato dove comprare frutta e verdura (ahhh magari!!) ma un posto dove dove poter mangiare, soprattutto tapas! Benedette tapas! Tapas a prezzi turistici!! Paghi tanto e mangi poco. Poi vi racconto nel post del cibo :-).
9. Lasciato il mercato passiamo Plaza de La Villa...
10. ...e arriviamo al Palacio Real de Madrid. Il gigantesco Palazzo Reale!
Con 3418 stanze! Ed una coda lunghissima per entrarvi! E a noi piace camminare e non stare in coda per cui continuiamo il nostro cammino, direzione...
11. ...Templo de Debod, un tempio dell'antico Egitto che nel 1968 venne regalato dall'Egitto alla Spagna come ringraziamento...bla, bla bla...potete leggerlo se vi va.
Il tempio si può visitare gratuitamente, c'era anche qui la coda e un controllante che ogni tanto lasciava passare le persone. Abbiamo letto che possono visitarlo al massimo 30 persone a volta e che è possibile fermarsi all'interno del tempio per 30 minuti. Vedendo la coda e facendoci due calcoli per il tempo di attesa ci siamo detti ridendo "la prossima volta" e ci siamo incamminati verso altre mete.
Lasciato il Tempio ed il parco che lo circonda girovaghiamo per strade più o meno conosciute, osserviamo, commentiamo e poi ritorniamo a Calle Gran VÃa (punto 5 nella carta), vediamo un supermercatino, compriamo qualcosa da bere, ci sediamo su una panchina a guardare la gente, entriamo in alcuni dei tremendi negozi fast fashion che invece dovremmo evitare e boicottare e poi cerchiamo e troviamo un posto dove cenare. La vita notturna con le attività più o meno belle che porta ha inizio e noi dopo le 10 ma forse più verso le 11 della sera torniamo al nostro alloggio, soddisfatti e doloranti dopo una giornata cominciata alle 5 del mattino!
1. Torniamo a Puerta del Sol (numero 6 nella carta di ieri) per vedere e fotografare quello che a causa della fame non avevamo visto e fotografato il giorno prima. La statua simbolo di Madrid, l'orso e il corbezzolo.
E approfitto anche per cominciare la giornata mettendo i piedi al Km. 0 e domandandomi quanti km avrei fatto durante la giornata.
2. Da Puerta del Sol prendiamo Calle de Alcalá osservando la gente che percorre la strada insieme a noi o contro di noi :-) e arriviamo a Fuente de Cibeles (punto 4 di ieri). E così la vedo dall'altro lato e posso fotografare il bel Palacio de Cibeles che è sede delle poste, del comune e di altro.
3. Proseguiamo verso il bellissimo Parque de El Retiro (punto 2 di ieri), intanto esce il sole, e arrivata alla meta la prima cosa che faccio è sedermi su una panchina nella speranza di far passare un dolore tremendo al polpaccio. Resto lì un pochino e...
...e poi inizia la visita durata ore a questo bellissimo parco cittadino.
E di questo parco, del suo roseto e del giardino reale vorrei parlarvi e mostravi le foto in un altro post. Vediamo se ce la faccio :-). Qui un assaggio della zona con le rose, fantastica!
Entriamo ed usciamo da questo parco più volte per vedere le zone intorno e trovare da mangiare ma ogni volta rientriamo fino a quando nel pomeriggio lo lasciamo definitivamente e soddisfatti lasciamo anche Madrid per tornare a casa!
1. Visitare la stazione ferroviaria Atocha dove, da quanto ho letto, si trova un bel giardino tropicale e che abbiamo "perduto" quando siamo arrivati a Madrid
2. Visitare Plaza de Espana. Ci siamo passati ma a causa dei lavori di ristrutturazione non abbiamo visto molto
3. Mangiare il "famoso" panino con calamari
4. Andare in un negozio di lana di cui mi ero appuntato l'indirizzo ma che non abbiamo fatto in tempo
5. Visitare (forse) il Museo del Prado...neanche ne sono tanto sicura ma lo avevo comunque messo nella lista
6. Prendere la teleferica per vedere parte di Madrid dall'alto
Abbiamo trovato una Madrid ordinata, pulita, ben organizzata, con edifici molto belli e appartamenti privati con balconcini pieni di piante. Una Madrid piena di sole, di turisti, di madrileni e non e di...italiani! Ma quanti italiani ci sono o la visitano?? Si sentiva parlare italiano ovunque!
Caldo di giorno e anche di sera, credo la sera sia stata più calda delle ultime vissute a Mallorca. La mattina invece ha fatto un bel po' fresco per poi dopo qualche ora regalarci un'altra giornata calda.
Abbiamo camminato tantissimo! Mangiato a casaccio e dormito poco. Ma alla fine siamo sopravvissuti a questa avventura e ieri pomeriggio, mentre tornavamo a casa, ci siamo detti che sì, due giorni sono sufficienti per i nostri gusti :-).
Metto qua sotto il nostro itinerario, che magari qualcuno vuole copiarlo :-) ed allo stesso tempo io non lo dimentico.
GIORNO 1
Arriviamo in città verso le 10, ci accoglie un bellissimo sole, temperature alte (30 gradi) ma sopportabili. In questo primo giorno facciamo circa 29000 passi, secondo il mio telefono...come ho fatto a vivere senza un cellulare fino al 2017 mi domando :-)!
1. Arrivati alla stazione dei treni Atocha Renfe ci siamo diretti, zaino in spalla, al Real JardÃn Botánico.
Il biglietto di ingresso al solo giardino è costato 4 euro a testa. Questo ci ha dato l'accesso anche al bar, al negozio e ai servizi igienici naturalmente, ma non alla mostra, per vedere anche quella si doveva comprare il biglietto di 6 euro...ma noi non eravamo interessati.
Passiamo due ore girovagando tra una grande varietà di alberi ma poche piante in fiore.
Probabilmente la primavera sarebbe un periodo più adatto per godere delle fioriture anche se qualcuna siamo comunque riusciti a vederla e la mia felicità è stata fotografata insieme alla pianta:-).
2. Lasciato il giardino entriamo nel vicino parco cittadino Parque De El Retiro. E che bel parco! Così bello che il giorno dopo passiamo alcune ore alla scoperta di esso.
3. Usciti dal parco ci troviamo a Placa de la Independencia e ammiriamo la Puerta de Alcalá e scattiamo la classica e scontata foto che ogni turista deve scattare.
4. Da Puerta de Alcalá ci spostiamo al rondello successivo per vedere la Fuente de Cibeles e lì via a scattare un'altra foto, perché, voglio dire, anche io ci sono stata e che non faccio la foto?
E che poi la foto, che a malapena mostra quello che ho fotografato, non la metto qui sul blog?! Qui sotto la Fuente de Cibeles in mezzo al rondello in mezzo al traffico.
5. Lasciato il rondello, ormai affamati, ci dirigiamo verso Calle Gran VÃa dove pensavamo di poter mangiare (poveri illusi!) e dato che avevamo un alloggio prenotato in una delle vie lì intorno volevamo anche fare il check-in (ci avevano detto dopo le 15) e poter finalmente lasciare gli zaini che, anche se non pesanti, avevano cominciato a farci andare a spalle curve.
6. Più o (molto) meno rifocillati (vi racconto in un altro post) e lasciati gli zaini nell'alloggio (poi vi racconto nel post del cibo :-)) usciamo di nuovo, con uno zainetto più piccolo direzione Puerta del Sol.
Sinceramente, di nuovo o ancora affamati e alla ricerca di cibo, siamo un po' distratti e ci lasciamo sfuggire "cose" che ogni turista, giusto in questo luogo, deve fotografare e l'unica foto fatta è stata questa sopra, alla statua equestre di Carlo III, poco male ci torniamo il giorno dopo.
7. Prendiamo Calle Mayor e ci ritroviamo a Plaza Mayor ed indovinate cosa? Scattiamo la foto.
Ci giriamo intorno e ci gira la testa, osserviamo, leggiamo e poi continuiamo il nostro cammino direzione...
8. ...Mercado de San Miguel!
Avevo letto di questo mercato al coperto che non è il classico mercato dove comprare frutta e verdura (ahhh magari!!) ma un posto dove dove poter mangiare, soprattutto tapas! Benedette tapas! Tapas a prezzi turistici!! Paghi tanto e mangi poco. Poi vi racconto nel post del cibo :-).
9. Lasciato il mercato passiamo Plaza de La Villa...
10. ...e arriviamo al Palacio Real de Madrid. Il gigantesco Palazzo Reale!
Con 3418 stanze! Ed una coda lunghissima per entrarvi! E a noi piace camminare e non stare in coda per cui continuiamo il nostro cammino, direzione...
11. ...Templo de Debod, un tempio dell'antico Egitto che nel 1968 venne regalato dall'Egitto alla Spagna come ringraziamento...bla, bla bla...potete leggerlo se vi va.
Il tempio si può visitare gratuitamente, c'era anche qui la coda e un controllante che ogni tanto lasciava passare le persone. Abbiamo letto che possono visitarlo al massimo 30 persone a volta e che è possibile fermarsi all'interno del tempio per 30 minuti. Vedendo la coda e facendoci due calcoli per il tempo di attesa ci siamo detti ridendo "la prossima volta" e ci siamo incamminati verso altre mete.
Lasciato il Tempio ed il parco che lo circonda girovaghiamo per strade più o meno conosciute, osserviamo, commentiamo e poi ritorniamo a Calle Gran VÃa (punto 5 nella carta), vediamo un supermercatino, compriamo qualcosa da bere, ci sediamo su una panchina a guardare la gente, entriamo in alcuni dei tremendi negozi fast fashion che invece dovremmo evitare e boicottare e poi cerchiamo e troviamo un posto dove cenare. La vita notturna con le attività più o meno belle che porta ha inizio e noi dopo le 10 ma forse più verso le 11 della sera torniamo al nostro alloggio, soddisfatti e doloranti dopo una giornata cominciata alle 5 del mattino!
GIORNO 2
Avevamo controllato le previsioni e sapevamo che la mattina sarebbe stata fresca e nuvolosa con soli 13 gradi. Poi durante la giornata il sole ha fatto capolino e abbiamo goduto del dolce calore madrileno. La mattina mi infilo dentro il golfino, mi arrotolo un foulard tra testa e spalle ed usciamo per la colazione. Torniamo all'alloggio, prendiamo gli zaini ed il nostro secondo giorno a Madrid può iniziare. Giorno in cui poi il telefonino mi farà sapere che abbiamo fatto circa 20000 passi.
1. Torniamo a Puerta del Sol (numero 6 nella carta di ieri) per vedere e fotografare quello che a causa della fame non avevamo visto e fotografato il giorno prima. La statua simbolo di Madrid, l'orso e il corbezzolo.
E approfitto anche per cominciare la giornata mettendo i piedi al Km. 0 e domandandomi quanti km avrei fatto durante la giornata.
2. Da Puerta del Sol prendiamo Calle de Alcalá osservando la gente che percorre la strada insieme a noi o contro di noi :-) e arriviamo a Fuente de Cibeles (punto 4 di ieri). E così la vedo dall'altro lato e posso fotografare il bel Palacio de Cibeles che è sede delle poste, del comune e di altro.
3. Proseguiamo verso il bellissimo Parque de El Retiro (punto 2 di ieri), intanto esce il sole, e arrivata alla meta la prima cosa che faccio è sedermi su una panchina nella speranza di far passare un dolore tremendo al polpaccio. Resto lì un pochino e...
...e poi inizia la visita durata ore a questo bellissimo parco cittadino.
E di questo parco, del suo roseto e del giardino reale vorrei parlarvi e mostravi le foto in un altro post. Vediamo se ce la faccio :-). Qui un assaggio della zona con le rose, fantastica!
Entriamo ed usciamo da questo parco più volte per vedere le zone intorno e trovare da mangiare ma ogni volta rientriamo fino a quando nel pomeriggio lo lasciamo definitivamente e soddisfatti lasciamo anche Madrid per tornare a casa!
E qui sotto quello che volevo vedere e fare e che non abbiamo visto e fatto
1. Visitare la stazione ferroviaria Atocha dove, da quanto ho letto, si trova un bel giardino tropicale e che abbiamo "perduto" quando siamo arrivati a Madrid
2. Visitare Plaza de Espana. Ci siamo passati ma a causa dei lavori di ristrutturazione non abbiamo visto molto
3. Mangiare il "famoso" panino con calamari
4. Andare in un negozio di lana di cui mi ero appuntato l'indirizzo ma che non abbiamo fatto in tempo
5. Visitare (forse) il Museo del Prado...neanche ne sono tanto sicura ma lo avevo comunque messo nella lista
6. Prendere la teleferica per vedere parte di Madrid dall'alto
Quello che vorrei ancora raccontarvi (se ne avrò la forza di scrivere)
1. Come arrivare, cosa mangiare, dove alloggiare o meglio come ci siamo arrivati, cosa abbiamo mangiato, dove abbiamo alloggiato
2. Il giardino reale e il parco del Retiro
Quello che ho capito guardando le foto di questo viaggio
che è ora di TAGLIARMI I CAPELLI!! :-)
Questa sotto è Maiorca! :-)
Mi sembra sempre difficile orientarmi usando i punti cardinali, cioè c'è un nord sicuro, un sud sicuro, un ovest sicuro ed un est sicuro ma poi quando si devono indicare le vie di mezzo, sudest, nordest, nordovest, sudovest, dove sono i loro confini? Per esempio, Alcudia, dove vado spesso a nuotare è a nord o nordest? E Can Picafort dove spesso passo in bicicletta è ad est o nordest? Port de Sóller? Nord? Nordovest?
Ieri, con il nostro progetto "alla scoperta di Maiorca" abbiamo fatto un giro in bicicletta (il rosso nelle foto) nella parte dell'isola che direi chiaramente essere a ovest. Siamo andati in macchina fino ad Esporles e da lì partiti per un giro in montagna.
Abbiamo fatto il giro in senso antiorario gustandoci la bella, bella, bellissima parte lungo la costa quando ancora eravamo pimpanti e completamente lucidi in testa da riuscire a goderci tutti i fantastici panorami vista mare.
Poi si lascia la costa e si continua in bosco salendo e scendendo per la montagna.
In totale abbiamo percorso 68 km con ben 1450 metri di dislivello positivo, il punto più alto credo sia stato Es Grau 468 m slm.
Si attraversano diversi paesini deliziosi tra cui anche Estellencs di cui vi avevo mostrato le foto qui e Galilea che da quanto ho sentito è il paese tra tutti i paesi di Maiorca che è situato più alto rispetto al mare.
È un giro che sicuramente vi consiglio se siete appassionati di bicicletta, se vi piace salire e scendere e se avete la voglia di faticare un po' :-). Un giro dove è impossibile perdersi. L'unico momento di dubbio è quando arrivati al rondello di Andratx non abbiamo visto le indicazioni per Galilea e non ci ricordavamo che per arrivare a Galilea si passava per Es Capdellá, che invece era indicato. Ma capito questo e presa la direzione giusta tutto è filato liscio. Come detto sopra si attraversano paesini quindi non c'è pericolo, in caso di bisogno, di rimanere senza acqua.