Race report: Ironman 70.3 Mallorca

maggio 13, 2019

E così dopo quasi esattamente 3 anni di problemi fisici ed infortuni mi ritrovo alla linea di partenza di un Ironman 70.3, chiamato anche mezzo ironman o distanza media.

Ho un personale su questa distanza di 4 ore 50 minuti 58 secondi, fatto nel 2010, e sapevo che non era un tempo raggiungibile per me, non in questa gara, non con questa frazione di bici, non con il poco allenamento fatto, ma sapevo che avrei potuto fare una buona gara.

La verità è che solo averla fatta è stata una grande vittoria. Chi mi segue da quando vivevo in Svezia e scrivevo su Nel sud del nord sa che ho sempre detto che non avrei mollato, malgrado la carenza di vitamina D che mi aveva messo KO per mesi e mesi (anni), il lunghissimo stop dovuto all'infezione, la lesione al tendine della spalla e l'infiammazione al tallone io non mi sarei arresa.

Abbiamo preso decisioni importanti e fatto molti cambiamenti negli ultimi anni, il più grande è stato l'aver lasciato la Svezia per una nuova vita a Maiorca e il non aver rinunciato ai nostri progetti :-).

FRAZIONE DI NUOTO

Un unico giro di 1900 metri. Partono sei atleti alla volta ogni sei secondi.
Frazione di nuoto Ironman 70.3 Mallorca8.14! PANG! Arriva il mio turno. Corro verso l'acqua e l'unico pensiero in quel momento era la speranza di avere delle buone sensazioni precisamente come le avevo avute negli allenamenti fatti in mare le settimane precedenti. Mi butto, le prime bracciate e sì, le sensazioni buone c'erano. Questa frazione sarebbe potuta andare bene.

Avevo contato le boe, nove boe gialle da fare prima di arrivare alla rossa, quando si doveva cambiare direzione. Il mare calmo era mosso da tutti noi concorrenti e ho bevuto dall'inizio alla fine. Ma avevo abbastanza spazio per nuotare indisturbata, almeno il primo tratto. Le boe erano alla mia destra e io riuscivo a seguire abbastanza bene il percorso. Mi sembrava un tempo infinito ma sapevo che stavo nuotando bene.

Finalmente vedo la boa rossa, quella del cambio direzione e mi dico, "Oriana passa larga", so per esperienza che quando arriva la boa del cambio di direzione tutti tendono ad avvicinarsi ad essa per fare la curva stretta e in questo modo si formano gli "ingorghi". Mi sono tenuta larga, almeno quello credevo, ma improvvisamente eravamo in tanti, tutti nello stesso spazio di mare e da quel momento alla fine della frazione è stata una lotta, calci, manate, botte, bevute! Non vedo più le boe gialle, devo arrivare ad un'altra rossa per il successivo cambio di direzione. Non vedo niente se non una marea di nuotatori, seguo la loro direzione e cerco aria da respirare. Finalmente eccola, la vedo, la boa rossa, si gira di nuovo ed ora era rimasto l'ultimo, infinito, combattivo tratto che mi avrebbe portato alla spiaggia, all'uscita dell'acqua, alla fine della frazione!

Il numero dei nuotatori aumenta, probabilmente stavamo raggiungendo quelli partiti prima ma che erano andati lenti, eravamo tantissimi, avevo la sensazione di nuotare in direzione sbagliata, troppo a sinistra quando invece avrei dovuto spingere più a destra, ma ormai non gestivo più la situazione, nuotavo dove c'era spazio, alzavo la testa e vedevo la spiaggia, lì, in lontananza e sapevo che malgrado la fatica l'avrei raggiunta, ancora solo qualche bracciata, qualche bevuta, qualche manata e sarei arrivata.

33 minuti e 20 secondi dopo la partenza ero fuori dall'acqua.

PRIMO CAMBIO

Esco dall'acqua correndo, tolgo occhialetti e cuffia, corro, inizio a slacciare la muta, corro, la prima manica viene via facilmente, corro, la seconda si incastra sull'orologio e fatico a toglierla, metto cuffia e occhialetti tra i denti per lavorare meglio con la muta, corro, il cuore in gola, corro, cerco di respirare, corro, penso che avrei voluto così tanto un bicchiere di acqua senza sale per sciacquarmi la bocca, corro, abbasso la muta fino alla vita, di più non è permesso dal regolamento, il resto della muta si può togliere solo una volta entrata in zona cambio, corro corro e finalmente entro nella zona del cambio.

Trovo la mia busta blu, l'afferro, tolgo la muta, tiro fuori casco, occhiali, scarpe e calzini, metto casco, occhiali e calzini, infilo occhialetti, cuffia e muta nella busta, riappendo la busta al gancio, afferro le scarpe e corro verso la mia bicicletta.

Questa gara è la gara Ironman 70.3 più grande al mondo in termini di partecipanti, la zona cambio è lunghissima, solo all'interno dei due cambi ho corso in totale circa un chilometro.

Zona cambio Ironman 70.3 Mallorca

Trovo la mia bici, mi fermo, metto le scarpe, afferro la bici e corro verso l'uscita del cambio.

4 minuti e 38 secondi dopo essere uscita dall'acqua ero in bicicletta.

FRAZIONE DI BICI

Un unico giro di 90 km.
Frazione di bici Ironman 70.3 Mallorca

Una curva subito dopo l'uscita, cerco spazio per passare tra gli altri concorrenti, prendo il via e bevo un sorso di acqua per sciacquarmi la bocca.

Un rettilineo un rondello una salitina una curva e siamo ad Alcudia e mi accorgo di aver dimenticato di far partire il gps ed il cronometro, provvedo. Controllo il battito cardiaco, è alto, dovrei cercare di abbassarlo ma so che ormai è tardi, ci sono circa 20 km prima di cominciare la salita in montagna e dovevo spingerli tutti questi km, il battito si sarebbe abbassato in discesa.

Siamo tantissimi e impiego tempo ed energie nei sorpassi, frena, rilancia, sorpassa, aspetta per il sorpasso successivo, non va fluido come avrei voluto.

Arrivo a Pollenca, pochi km rimasti prima della salita, ingurgito il mio primo gel, tutto secondo i piani.

Cambio avanti e dietro per avere il rapporto più leggero, inizia la salita e prendo il tempo. Vado su bene, supero supero supero e supero, ma quanta gente era partita prima di me?? mi chiedevo. Spingo e mi sento in forze. Dopo 28 minuti e qualche secondo di spinta sono sulla prima cima, ho fatto il personale, non ero salita mai così veloce! Una discesina, un'altra salita, una discesa, un'altra salita e poi finalmente l'ultima cima, è fatta, ora si scende e poi solo 40 km rimasti :-). Ingurgito un altro gel.

La discesa va bene, mi butto giù senza paura, fatico a superare alcuni ma poi trovo strada libera, le serpentine le prendo bene e in poco meno di 12 minuti sono giù a Caimari.

La frazione prosegue controvento, ma lo è per tutti. Prendo un altro gel. Spingo sui pedali e fatico nei sorpassi. Avrei preferito avere la strada più libera. Quando mancano circa 15 km al cambio mangio l'ultimo gel e decido di mantenere quella velocità senza aumentare per evitare problemi sulla corsa.

Sono di nuovo a Port d'Alcudia, manca qualche centinaio di metri al cambio e sfilo le scarpe, pedalo con i piedi sulle scarpe, così come si usa fare per agevolare il cambio e la discesa dalla bici. Arrivo al cambio, poggio il piede a terra e scendo dalla bici, le scarpe restano appese ai pedali.

Dopo 2 ore 53 minuti e 18 secondi in bicicletta sono di nuovo al cambio.

SECONDO CAMBIO

Corro fino al punto dove devo lasciarla, che è lo stesso dove l'avevo presa. La mollo e inizio a percorrere di nuovo la lunga zona di cambio per arrivare alla mia busta. Mentre corro tolgo il casco.

Prendo la busta rossa, la svuoto, cambio maglietta (scelta personale di solito non si fa), prendo il pettorale (obbligatorio nella frazione di corsa), la bustina con le pasticche di sali, metto dentro il casco, riaggancio la busta al gancio e via fuori per la corsa.

3  minuti e 9 secondi il tempo del secondo cambio.

FRAZIONE DI CORSA

Quasi tre giri completi per un totale di 21,1 km (una mezza maratona).
Frazione di corsa Ironman 70.3 Mallorca

Mi sento in forza e pimpante. Sono circa le 11.50 e il sole picchia forte. Decido di prendere acqua ad ogni ristoro, bevo un sorso e il resto me lo rovescio addosso. 

Avevo un piano, l'unico piano che avevo fatto per questa gara. Il primo giro intorno ai 35 minuti, i primi 10 km a 48 minuti e poi aumentare per un tempo finale di corsa sotto 1 ora e 40 minuti.

Parto bene, prendo acqua al primo ristoro e mando giù una pasticca di sali. Corro con buone sensazioni, poco prima del km 4 arriva il mio bello, mi da un pizzicotto sul sedere e allegro mi dice qualcosa e mi supera, sono contenta, la sua allegria mi fa capire che sta andando bene. Io sono al primo giro, lui al secondo.

Qualche minuto ancora e succede quello che per la seconda volta nella mia vita da adulta e tutte e due le volte in meno di anno è successo, succede che cado! Non ho capito niente, non so cosa sia successo, perdo l'equilibrio, faccio qualche passo laterale per cercare di rimanere in piedi ma cado rovinosamente. Questa volta riesco a parare con una mano ma sbatto il ginocchio destro (un'altra sbucciatura che diventerà un'altra cicatrice/segno, le mie cicatrici/segni raccontano le mie storie :-)), il fianco, la spalla con la lesione :-( ma non la testa per fortuna. Il concorrente dietro di me a cui poverino ho tagliato la strada riesce ad evitarmi, si ferma e mi aiuta, alcuni spettatori corrono ad aiutarmi e mi chiedono se voglio chiamare il medico. Dopo pochi secondi mi alzo, mi sento bene e sorridendo dico "no grazie, evidentemente sono stanca :-)" e riprendo la mia corsa. Non so cosa sia successo ma non ci penso più, corro e corro bene. Il primo giro lo finisco intorno ai 34 minuti e 23 secondi malgrado la caduta. 

Corro bene, ai 10 km arrivo secondo la tabella di marcia, mi sento bene e decido di aumentare. Sento un dolore al fianco destro e mi domando se sia dovuto alla caduta o se semplicemente mi faceva male per altre ragioni, il dolore passa. Supero un bel po' di gente e guardo l'orologio, ma che cavolo! Mostra una velocità più bassa, non capisco, mi sembrava di aumentare, penso che magari a causa delle case intorno il gps non prende e mostra una velocità sbagliata.

Il mio bello mi rivede e mi urla qualcosa, lui sta andando verso l'arrivo, io sono al secondo giro.

Spingo ancora più forte e vado ancora più piano, non capisco. Inizio a sentire i sintomi della fame, decido di iniziare a bere un sorso di coca cola ai ristori oltre all'acqua. Poco a poco mando giù anche un gel. Mi sento bene ma vado piano e continuo a non capire. Di nuovo il dolore al fianco e di nuovo mi passa.

Sono ormai a quattro km dall'arrivo, aumento di nuovo e vado ancora più lenta.

Vedo l'arrivo, il tappeto rosso, mi infilo e taglio il traguardo.

Il tappeto rosso dell'arrivo il giorno prima della gara
1 ora 46 minuti e 21 secondi di corsa e non ho capito cosa è successo. Ero andata così lenta ma avevo migliorato il tempo totale (nuoto, bici, corsa e cambi) fatto nel 2016.

DOPO LA GARA

Il mio bello era lì ad aspettarmi. La prima cosa che ho detto "non ho capito come è possibile che sia andata così lenta in corsa". Anche lui non era andato come avrebbe voluto ma era andato bene comunque.

Ci sediamo per mangiare, parliamo con alcuni italiani, con alcuni svedesi e passiamo più di un'ora lì a chiaccherare in attesa della riapertura della zona cambio per poter prendere bici e buste.

La gara è finita e pur avendo raggiunto il mio obiettivo il sapore in bocca è amaro.

La notte tra sabato e domenica abbiamo dormito male a causa dei dolori alle gambe e il mio bello ha abbandonato il letto già alle quattro del mattino. Quando mi sono alzata io lui aveva già fatto l'analisi della mia gara (lui ama queste cose :-)) e mi ha detto "hai fatto un solo errore, sei partita tardi nel nuoto". Credo abbia ragione, non è solo la corsa a non avermi soddisfatto, so che avrei potuto fare molto di meglio anche in bici, se solo non avessi perso tantissimo tempo nei sorpassi.

Se si vuole fare un buon tempo in questa gara si deve partire avanti. Ho imparato la lezione? Staremo a vedere, il prossimo anno ci si riprova  :-).

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4 Comments

  1. Guarda, ho letto tutto d'un fiato e mi sembrava di vedervi...

    ...davvero ho una grande stima di atleti e persone come voi :D

    Brava!
    E anche ti ringrazio, leggere questi scritti mi fa bene, perché penso che se tu non hai mollato con i problemi che hai avuto e descrivi sommariamente in questo post, io pure non devo mollare riguardo altre cose... è una sorta di ispirazione positiva. Grazie :D

    Buon riposo dopo-gara e buona settimana :)

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    1. Non mollare davvero, prendi la tua strada e si apriranno moltissime porte.

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  2. Avete tutta la mia ammirazione, Bravi entrambi.

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