...rimaste per me prima della fine del progetto. Poi do le dimissioni, ho due mesi di vacanze retribuite e con quei due mesi concludo il mio rapporto lavorativo con l'agenzia forestale svedese. L'ultimo mio giorno di vacanza sarà anche il mio l'ultimo giorno di lavoro. È fatta. Un passo importante ma per come stanno le cose non ho altra scelta.
Speravo di essere licenziata :-) ma niente, dovrò licenziarmi.
L'altro ieri ho parlato con il mio capo e confermato la mia decisione di non tornare in Svezia e lui ha confermato l'impossibilità di ottenere un altro incarico a distanza. Ho un contratto a tempo pieno ed indeterminato e per questo anno e poco più mi hanno concesso di lavorare al 50% e di farlo da Maiorca, ma secondo loro è ora che io ritorni in Svezia e secondo me invece funziona bene anche lavorare da Maiorca. Non c'è un punto di incontro.
Ieri in Svezia non si lavorarva. Giorno di festa per celebrare l'Ascensione. La mattina siamo andati al mare a nuotare. Un'ora di nuoto per fare 3,3 km e poi dopo pranzo in bicicletta per 70 km. Il movimento fa bene e chiarisce le idee e nel mio caso conferma sempre la stessa: in Svezia non ci torno.
Oggi siamo andati al centro sanitario, avevamo appuntamento con la direttrice. Ci ha confermato che senza un lavoro in Spagna, senza un lavoro in Svezia, senza un lavoro in nessun altro Paese non abbiamo diritto alla copertura sanitaria.
Abbiamo attraversato il parco con gli orti urbani. Visto che alcuni di essi non erano recintati. Ci sono cespugli di lamponi con i frutti e altre colture curate. Altri invece che sono recintati sembrano abbandonati. Soprattutto uno, quello che quando andavo a fare fisioterapia vedevo sempre curato e con una coppia a lavorarci ogni mattina. Non so cosa sia successo ma ora è incolto, erbacce ovunque. Il mio bello ha commentato che deve essere una faticaccia avere un orto qui a Maiorca...e poi aggiunto "forse può funzionare come terapia ma non per ricavarci molto".
Al ritorno, passando nel parco, stavamo in silenzio a ripensare a quello che ci aveva detto la direttrice, poi siamo scoppiati a ridere "non abbiamo la copertura sanitaria" e ridevamo "in che casino ci siamo messi!" e ridevamo. Ci sembra una situazione assurda ma evidentemente è così. Smettiamo di ridere :-).
La prossima settimana ci mettiamo in moto per trovare una soluzione e probabilmente stipulare un'assicurazione. Tra una risata e un'altra risolviamo anche questa :-).