Non mi capita spesso, le volte le posso contare sulle dita delle mani, e ieri è stata una di queste, dopo 40 km ho bucato!

L'allenamento stava comunque andando male. L'altro ieri avevo fatto la corsa, fatto o fatto, dopo pochi passi ho sentito il dolore sotto al tallone, più forte del solito, ho resistito due km e poi mi sono fermata e ho camminato per tornare a casa. Mi è dispiaciuto un po' perché ormai da un mese le cose andavano meglio...evidentemente l'infiammazione non è passata.

Ieri dovevo fare l'allenamento con la bici da gara, quello che avevo saltato due giorni fa per invece fare il giro in montagna. Già appena alzata dal letto avevo sentito dolore al tallone, il dolore saliva fino alla parte dietro del ginocchio. Impossibile per me poggiare il tallone. Abbastanza demotivata dopo pranzo esco in bici e già alle prime pedalate sentivo che non sarebbe andata. Dopo circa 9 km mi fermo indecisa se continuare, sole e caldo mi stavano facendo sudare per mantenere velocità ridicole.

Decido di continuare che comunque è meglio fare l'allenamento, anche se lento, che tornare a casa. Passo per la Baia di Pollenca, che mi piace sempre e mi fermo per una foto :-).


Poi arrivo a Port Pollenca, al rondello prendo direzione Pollenca ed arrivata lì, stanca della faticaccia, faccio il rondello a 360 gradi e torno indietro, sarebbero comunque venuti fuori 55 km. Ripasso per Port Pollenca, Baia di Pollenca, Alcudia e dopo pochi secondi sento dei rumori strani nella ruota di dietro, qualche altro metro e mi domando "ma che ho bucato??" Guardo la ruota e la vedo a terra. "E no ehhh!!" Mancano circa 15-17 km per arrivare a casa.

Sono costretta a fermarmi e a fare il punto della situazione, ok, come devo fare? Portavo con me la bomboletta di aria e schiuma che in caso di forature può gonfiare/riempire la ruota e permetterti di continuare. Cerco di fare come da istruzione ma qualcosa non funziona, decido di camminare verso il rondello di Alcudia dove c'è un negozio di biciclette dove posso chiedere aiuto. È chiuso per ferie, bene!

Mi siedo lì fuori e cerco di nuovo di far funzionare la bomboletta, la ruota magicamente si gonfia. Dopo pochi secondi sono pronta a ripartire e la ruota è sgonfia di nuovo. Porcaccia la miseria! Non mi resta che telefonare per chiedere di essere salvata :-).

Dopo 40 minuti di attesa, ormai congelata :-), vedo arrivare il mio bello in macchina...la mia salvezza  ♥ :-).

Bello ma proprio bello, oggi abbiamo superato i 20 gradi con un sole anche lui bello, un bel sole. Ieri ho corso ed oggi è stata giornata di bici. Con questo bel tempo :-) avevo voglia di un bel giro, lungo quanto basta e con un po' di salite.

Siamo andati a Coll d'Orient, passati per Orient e poi Coll d'Honor e fatto il giro al contrario di come siamo soliti farlo. Un bel paesaggio ed i colori autunnali ci hanno regalato questa cartolina.


Abbiamo incontrato un bel po' di ciclisti, da chi era vestito come in estate, maniche e calzoncini corti, senza guanti e senza protezione sotto il casco a chi era vestito come in pieno inverno con copriscarpe, calzoni termici, giacca, guanti, protezione sotto il casco.

Quando il tempo in questo periodo è così non sai mai come vestirti, di solito metto troppa roba e sudo da morire. Oggi ho scelto una via di mezzo con calzoncini fino a sotto il ginocchio, maglietta leggera ma con una mantellina senza maniche, niente copriscarpe e guanti estivi e la scelta è stata quasi perfetta,

Dopo 83 km e 722 metri di dislivello fatti ero di nuovo a casa. Che giornata!

Sono tornata in biblioteca per consegnare il libro di Jordi Llobregat, il thriller che ho appena finito di leggere e che mi è piaciuto parecchio e che vi consiglio nel caso vi piacciano i thriller.

Lasciato un libro se ne prende un altro :-).

Ho fatto come ormai faccio da un po', sono andata agli scaffali con le loro proposte, ho iniziato a "scannarizzarle", catalano, catalano, catalano e poi ho trovato il primo in castigliano, La bibliotecaria di Salley Vickers e l'ho fatto mio, almeno per qualche settimana.

Come vi avevo raccontato ero solita arrivare con una lista di libri che avrei voluto leggere. Li trovavo su blog italiani e poi cercavo il corrispondente in spagnolo, un lavoraccio :-). Il più delle volte o non lo trovavo e se lo trovavo la biblioteca non lo aveva e quindi ho cambiato metodo, vedo quello che la biblioteca propone e se ne trovo uno in castigliano che possa piacermi lo prendo.

Appena entrata in biblioteca ho visto che seduta al computer dove registrano i prestiti c'era la ragazza che di solito mi "regala" qualche settimana in più di prestito e che una volta non trovando i titoli che cercavo mi aveva proposto un libro facile :-). Speravo nella sua bontà, anzi ne ero quasi sicura, ma questa volta mi ha guardata e poi detto "tre settimane", forse pensa che ormai dovrei farcela :-).

Comunque sia, il limite di prestito a tre settimane proprio non lo capisco, forse ve l'ho già detto :-). Di sicuro ha un senso e c'è una ragione ragionata. Ok, ho tre settimane, vuol dire una ventina di pagine e poco più al giorno per riuscire a fare in tempo ed evitare quello che faccio sempre, passate le tre settimane ritornare con il libro in biblioteca e chiedere un allungamento del prestito :-).

Oggi dopo un po' di incertezza il tempo si è fatto coraggio ed è arrivato quello bello.

Noi abbiamo inforcato le biciclette e siamo andati a scoprire posti nuovi, per l'esattezza due!

In qualche mio post precedente, della categoria santuari, vi avevo raccontato che un nostro amico ci aveva detto che in cima ad ogni colle i Maiorchini avevano messo un santuario, sembre quasi essere vero.

Oggi siamo prima arrivati all'eremo Crist Rei, ormai in rovina (vedi foto sopra) e poi all'oratorio di Santa Lucia. Salite non troppo lunghe, pendenze a tratti impegnative (7-8% con punte di 11%) e in cima una vista bellissima su gran parte dell'isola, molto più bella di quello che le foto possono mostrare.

Noi andiamo lì per questo, non ha niente a che fare con la religione, andiamo per la vista (e per allenarci in salita :-)) e per poi farvi vedere dove siamo stati :-).

Il tempo è come credo debba essere in autunno, pioggia, molta pioggia, per alcuni giorni di fila e poi qualche giorno di sole, oppure un po' di sole nei giorni di pioggia tra una pioggia e l'altra...e freddo in casa...tanto freddo. Che malgrado stiamo sempre con il condizionatore acceso ci sembra non riscaldarsi mai come vorremmo.

Ancora qualche giorno e poi dalla settimana prossima dovrebbe tornare il bel tempo in pianta più stabile, evviva!

L'avevamo capito già l'autunno e l'inverno scorso, i primi passati a Maiorca, quello che ci salva è la terrazza più piccola. Lì, quando c'è il sole abbiamo il nostro angolo caldo, e che caldo! A volte così tanto che siamo costretti a denudarci o ad aprire l'ombrellone.

Lì quando c'è il sole, a mezzogiorno quasi sempre in punto, consumiamo il nostro pranzo. Lì passiamo un po' di tempo quando dentro fa freddo e fuori fa caldo. Lì si legge, si lavora a maglia, si chiacchera, si pensa, si fanno progetti nuovi, si ascoltano i rumori della piazza. Il nostro angolo caldo nei giorni freddi :-).

Senza dolci non ci so stare :-). E quando la voglia viene e non posso resistere zompo in piedi e mi metto al lavoro...che in questo caso di lavoro ce n'è ben poco da fare con un risultato che è il massimo.

Mettete tutto nel robot/trituratore da cucina fino a quando non diventa una pasta omogenea. A quel punto dategli la forma che preferite, io come scritto li ho fatti quadrati, vabbé forse più rettangolari :-). E cospargeteli di cocco triturato.


Poi li mettete per un pochino in frigorifero e voilà eccoli pronti! Vi avverto sono irresistibili! In un attimo vi mangiate un botto di calorie...ma che importa, si vive una volta sola :-).

Giornate così ci vogliono proprio anche se io, grazie ai mille interessi che ho, sono brava a tenermi occupata :-). Ma quando puoi uscire ad allenarti sapendo che non sarà una storia bagnata dalla pioggia allora la giornata diventa tutta un'altra cosa!

Oggi ho (ri)preso la bicicletta da triathlon e (ri)fatto lo stesso allenamento di martedi scorso. 70 km di cui 67,8 cronometrati. Esattamente stesso percorso fino ai piedi di Coll de Femenia (dove ho scattato le foto) e poi sono tornata.

Questa volta è andata meglio. Sono riuscita a tenere una velocità più alta (finito con una media di 31,8 km/h) e ho sofferto meno della scorsa settimana. In fondo è così, ci si allena per migliorare e spesso se uno si allena riesce a migliorare, almeno un pochino, che più bravi si diventa più difficile diventa migliorare. Vabbé, avete capito.

E la prossima settimana, pioggia permettendo, ci si riprova :-).

A settembre dell'anno scorso me ne ero procurata un rametto, ve l'avevo fatto vedere qui. Quel rametto è diventato una pianta e quella pianta ora è in fiore!

Adoro i progetti con le piante ben riusciti :-). Insomma, ormai sono un'esperta nel "procurarmi" rametti che poi in relativamente poco tempo diventano piante.

Riguardando qui sul blog la categoria Piante e Fiori ho visto che la pianta dell'incenso compare in più foto e così si può seguire il suo sviluppo/crescita. Sul web ho letto che fiorisce in primavera, anche se la mia pianta dimostra diversamente. Forse ci sono varietà differenti che fioriscono in periodi diversi. Guardando bene le foglie della mia pianta vedo che alcune sono bucherellate, forse qualche insetto, ma la maggior parte sta bene quindi non penso che farò niente, se dovesse peggiorare vediamo.

Naturalmente ora ho in mente di farne altre piante :-). Finita la fioritura ci provo...anche se il mio bello già da un po' mi dice "basta con nuove piante!"...ma io continuo per la mia strada e con la loro moltiplicazione, che c'è sempre il rischio che qualcuna muoia ed allora è sempre bene avere i doppioni :-).

Oggi alla fine è stato un giorno di riposo non programmato.

Ieri sono uscita per il lungo di corsa, lungo almeno per me, 17 km tranquilli a 5 min/km. Con pochi allenamenti di corsa nelle gambe mi è sembrato un buon risultato. Ho sentito il dolore al tallone duranti i primi km e poi è sparito, come spesso fa, per poi tornare a farsi sentire una volta a casa quando il piede si fredda di nuovo.

Il regalo di questo allenamento è stata la comparsa di un nuovo dolore, al fianco sinistro. Riconosco quel tipo di dolore, mi è già capitato prima. Sicuramente è in parte dovuto al fatto che già da un po' non faccio più esercizi di potenziamento e stabilizzazione del bacino e dal fatto che probabilmente aumentare la corsa fino a 17 km è stato un po' troppo.

Quindi oggi, con i dolori di ieri ancora in corpo, la corsa non era pensabile. Il piano era di uscire in bicicletta ma 11 gradi e pioggia mi hanno fatto desistere. E dal momento che fino a gennaio sto in pausa dal nuoto non mi è rimasto altro che prendere la giornata di oggi come riposo...ed approfittare per ricominciare con gli esercizi di ginnastica/potenziamento, che visto come è andata ieri è veramente ora di darci sotto.

Poi durante il resto della giornata mi sono dedicata ai tanti altri interessi che ho e che amo...che alla fine gli allenamenti sono solo una "piccola" parte della vita :-).

p.s. le foto le ho fatte nel paesino di Llubi. Siamo passati di lì qualche giorno fa con la MTB e quando ho visto quella persona, seduta lì al freddo :-) non ho potuto non fotografarla. Strani incontri si fanno in bicicletta :-).

Ieri, dopo due giorni di pioggia, abbiamo avuto una fantastica giornata di sole. Oggi piove di nuovo.

Ho approfittato per fare un allenamento in bicicletta e sono uscita con quella da triathlon.

Ad ottobre ci siamo detti di cercare, durante tutto l'autunno e l'inverno, di uscire una volta a settimana con la bici di triathlon. Per abituarci alla posizione. Non è una bicicletta con cui mi sento comoda, ma è la bicicletta che uso per le gare di mezzo ironman o distanza media. E proprio per il fatto di non trovarmi comoda ho deciso di usarla più spesso e vedere se riesco a trovare una posizione che mi permetta di non soffrire tutto il dannato tempo.

Qui (la seconda foto) potete vedere come sto su quella bicicletta. La mia posizione è molto lontana dalla posizione ideale (più aerodinamica) ma più giù non riesco ad andare. Il problema credo sia che sono troppo legata, non sono per niente elastica, non mi piego senza che i muscoli tirino da morire. È sempre stato così, fin da bambina, faccio esercizi di allungamento ma niente, non miglioro. Mi hanno consigliato di fare yoga, non so, credo che lo yoga per allungare i muscoli sia come gli esercizi che faccio io in casa. Ma forse la soluzione giusta è solo usare di più quella bicicletta, più la uso, più è facile che trovi la posizione giusta. Portare il bacino più avanti, i gomiti più avanti, le spalle più giù. Vediamo.

Tornando a ieri, bel tempo, sole, caldo decido per "soli" 70 km (la frazione di bicicletta della distanza media/mezzo ironman è di 90 km) e mi dirigo verso il percorso della gara Ironman 70.3 Mallorca.

Vado e torno sulla stessa strada. Passo per la Baia di Pollenca...

...e poi arrivo ai piedi del Coll de Femenia, dove ufficialmente comincia la salita che porta in montagna, anche se in realtà tutta la strada dalla Baia di Pollenca al cartello è già in leggera salita. La stessa salita che poi si fa in gara.

Mi fermo lì sotto, al cartello, giro la bici e ritorno sulla stessa strada passando di nuovo per la Baia di Pollenca.

Sono stati 70 km scomodi, non sono riuscita ad andare veloce come volevo, per molti km non ho tenuto la posizione bassa sul manubrio. E arrivata a casa ho sentito un senso di liberazione, l'allenamento era finito, finalmente. La prossima settimana ci riprovo :-).

È arrivato il freddo! Così di un botto! Venerdì e sabato sono uscita in bicicletta in calzoncini e poi  ieri boom! Che freddo!

Stamattina ho letto sul giornale che sulle montagne qui a Maiorca è caduta la prima neve. È così nuvoloso che non posso vederle.

Ieri ha tirato vento fortissimo (vedete la pianta rovesciata nella foto sopra) e piovuto particamente tutta la parte del giorno con la luce e avevo quasi quasi rinunciato all'allenamento di corsa...

...ma poi ho ricominciato a vedere le montagne, la pioggia ha fatto una pausa ed io sono riuscita a correre 13 km.

In casa fa freddo e ieri abbiamo tenuto tutto il giorno (e anche la notte) l'aria condizionata accesa. Nelle stanze dove non l'accendiamo la temperatura scende di giorno intorno ai 14 gradi. Brrr. Le case maiorchine sono fredde d'inverno e calde d'estate. L'ho sempre sentito dire e posso confermare che è vero.

Sia ieri che oggi il sole non si è visto e la sua mancanza si è sentita. Non ci siamo potuti rifugiare in terrazza per scaldarci :-).

Dopo pranzo abbiamo deciso di uscire in bici perché chiusi in casa non resistevamo più :-).


Un giro con la mountain bike (MTB) lungo strade in parte sconosciute e sentieri per me difficili. Ho constatato già più volte che la MTB non è la mia passione, ho già più volte pensato di venderla e se solo trovassi qualcuno pronto a comprarla me ne libereri volentieri. Vediamo se metto un annuncio...anche se non so dove :-).

Questo ragazzi potrebbe essere un record di velocità per me!

Vi dicevo che finita la sciarpa già avevo un altro lavoro da mettere su, era questo! Ho cominciato questo maglioncino lunedì e l'ho finito ieri! Oggi ho fatto la foto...scusate la faccia :-)...ed ora ve lo faccio vedere.

Lavorato con i ferri 8 mm...ecco svelato il segreto del perché è andato veloce :-). Ho usato i ferri dritti, quindi fatto il dietro e il davanti separati e poi l'ho cucito.

Questo rimarrà così, a maniche corte, e perfetto con qualcosa sotto di colore contrastante. Certo inizia a fare freschetto e forse avrei dovuto pensarci prima a fare questo modello ma sono contenta di averlo fatto ora e tutto di un fiato. Sicuramente mi ha aiutato il fatto che lunedi dovevano venire a cambiare lo scaldabagno che ci si era rotto la scorsa settimana. Non ci avevano dato un'ora, ma solo detto "veniamo" per cui avevamo il terrore di abbandonare casa. Mi sono messa l'anima in pace e ho iniziato a lavorarlo. E solo lunedì sono riuscita a fare tutto il dietro.

Poi per il davanti ci sono voluti più "giorni" ma con meno ore di lavoro al giorno. La verità è che il davanti è andato più veloce del dietro perché ormai sapevo come dovevo fare...soprattutto per la parte con i buchi.

Ora con la lana avanzata sto cercando di farci una sciarpa, vediamo se basta e se andrà veloce!

Alcune volte le cose vanno proprio come uno vuole! Certo dopo essere andate tutte storte :-).

Vi ricordate che vi avevo raccontato che al mio bello era scaduta la patente (svedese) di guida e che quindi era arrivato il momento di rinnovarla e la legge prevede che si debba rinnovare con la patente di guida del paese dove uno è residente, nel suo (nostro) caso la Spagna.

Era agosto quando siamo andati all'ufficio del traffico, ve lo avevo raccontato qui, e da allora non si erano più fatti sentire benché ci avessero detto che se tutto fosse stato a posto avrebbero inviato la patente provvisoria direttamente al nostro indirizzo e se invece ci fossero stati problemi si sarebbero fatti sentire. Ma quando?? Quando avrebbero mandato la patente? Quando si sarebbero eventualmente fatti sentire?

Passati due mesi senza aver sentito niente decidiamo di farci sentire noi. Il 25 ottobre telefono, inutilmente, vari tentativi senza risposta. Decidiamo di mandare una mail in cui spieghiamo la faccenda e chiediamo cosa fosse successo. Ci rispondono che non sanno niente e che devono controllare.

Il 29 ottobre ci arriva una mail in cui dicono che oggi, 7 novembre alle 10.06 dovevamo presentarci a Palma per risolvere " il caso".

E così oggi abbiamo preso la macchina e siamo andati a Palma. Ad agosto avevamo imparato che arrivare con largo anticipo, con più di 15 minuti, non avrebbe aiutato a velocizzare il processo dal momento che il numero che uno deve prendere, pur avendo un appuntamento, viene rilasciato solo dopo che mancano 15 minuti all'orario dell'appuntamento. Arriviamo 12 minuti prima e prendiamo il numero. Vista l'esperienza di agosto avevo portato con me il libro che sto leggendo, per ammazzare il tempo di attesa.

Saliamo al piano di sopra esattamente come avevamo fatto ad agosto e ci mettiamo a sedere. Vediamo che al tavolo dove eravamo stati ricevuti l'altra volta siede lo stesso impiegato e ci diciamo, speriamo non ci capiti lui.

10.10 ed esce il nostro numero! Incredibile! Solo 4 minuti di ritardo. La cosa si mette bene. Il tavolo indicato con quel numero è quello del "nostro impiegato", quello di agosto, mmmmm.

Superati i convenevoli prende in mano il foglio che avevamo con noi e si mette a cercare la nostra pratica, in mucchi di pratiche. Non la trova, cerca in altri mucchi e scuote la testa, dico al mio bello "oddioselasonopersa!". Viene da noi e ci dice "non si trova", lo fissiamo e restiamo zitti, ci chiede "mi comprendete?", "sì" diciamo noi e restiamo zitti. Cosa voleva che facessimo, ci mandate una mail nella quale ci dite di venire qui oggi, 7 novembre 2019 alle 10.06, per risolvere il "caso" ed ora che siamo qui non trovate la pratica, cosa avremmo dovuto dire di sensato e non offensivo in una lingua che non è la nostra. Siamo stati zitti.

Il collega seduto due tavoli più in là viene in aiuto. Cerca negli stessi mucchi, non la trova, guarda il foglio che avevamo con noi e che riportava tutti i dati della nostra pratica e improvvisamente sembra accendersi la lucetta e dice al collega "Hombre! S significa Suecia!"

Ecco il problema! In "nostro impiegato" ancora una volta aveva scambiato la S di Svezia per qualche altro paese, probabilmente Svizzera :-) e cercava la pratica nei mucchi sbagliati.

Finalmente individuata la pratica è poi andato tutto veloce. Il mio bello ha ricevuto un foglietto bianco con su scritto patente provvisoria valida per guidare solo sul territorio spagnolo. Questa patente è valida tre mesi, tempo durante il quale, se tutto va secondo i piani, dovrebbe arrivare a casa la patente vera.

17 minuti dopo le 10.10 lasciavamo l'ufficio e il mio bello dopo tre mesi e qualche giorno si rimetteva alla guida di Bianchina, la nostra macchina, ed io finalmente potevo tornare ad essere passeggero :-).

p.s. Un pezzetto della pianta nella foto sopra mi è "capitata fra le mani" :-) oggi prima di tornare a casa. Vediamo se riesco a farla attecchire per ricordare questo giorno :-). Naturalmente se sapete il nome e me lo dite mi fate contenta :-).

Sono giornate con sole ma ventose quelle che stiamo avendo.

Non nuotiamo dal 1 novembre perché anche se è vero che uno devo allenarsi ad affrontare anche le situazione più complicate non vuol dire che dobbiamo rischiare la vita quando là fuori saremmo da soli, senza barche di salvataggio.

Corro anche se ho un nuovo problema al tallone, credo un'infiammazione. È così, è facile passare da un problema ad un altro quando non ci prendiamo cura di noi stessi :-). In realtà io mi prendo cura di me stessa però quando si parla di infortuni se dovessi smettere di allenarmi ogni volta che ho un dolore allora non mi allenerei mai. Poi quando questi dolori, che sì lo so in alcuni casi sono avvertimenti che il corpo ti manda, diventano qualcosa di più serio allora sì che mi fermo, perché sono costretta!

Insomma niente nuoto in mare, poca corsa, come sempre vado in bicicletta.

Oggi dato il vento fortissimo mi sono rifugiata al Puig de Santa Magdalena.

Uno dei colli "vicino" casa e l'ho fatto tre volte cercando di spingere in salita e recuperando in discesa. Insomma degli intervalli lunghi.

Vorrei riuscire a diventare più forte in salita (e anche in pianura :-)) e l'unico modo per farlo è allenarsi in salita (e anche in pianura :-)). Per fortuna che qui le salite non mancano...il problema è che me le ritrovo anche in gara :-).

E qui sopra la vista dalla cima del Puig verso la baia di Alcudia...dove siamo soliti nuotare.

L'ho iniziata e finita abbastanza velocemente direi, dal momento che io normalmente dopo due ferri mi stufo e faccio altro.

È anche vero che sono solita avere su ferri diversi più lavori contemporaneamente proprio per scacciare la noia che mi prende e che spesso non posso gestire. Ed infatti finita questa ho già pronto un altro lavoro da mettere su ed alcuni da finire :-).

Comunque sia, eccola con le onde e pronta per essere regalata! Perché questa non resterà con me :-).


Abbastanza lunga e della larghezza giusta per essere portata in tre modi!

Rilassata con un solo giro intorno al collo e code lunghe.

Con due giri e un nodo per tutto il calore possibile.

Con un cappio al collo, un modo di portare le sciarpe che a me proprio NON PIACE!!! Ma che molti, soprattutto gli uomini, usano e ci si sentono fichi, bleeeee!

Dati tecnici :-)

Ferri: 4 mm

Larghezza: 14-15 cm

Lunghezza: circa 160 e qualche cm a seconda di quanto si tira :-)

Peso: 62 grammi

E se volete farla ecco come dovete fare

Montare 25 maglie

Ferro 1 e 2: lavorare tutte la maglie a dritto

Ferro 3: *4 dritti, 1 gettato, 1 dritto, 2 gettati, 1 dritto, 3 gettati, 1 dritto, 3 gettati, 1 dritto, 2 gettati, 1 dritto, 1 gettato, 3 dritti*. Ripetere da * a * e finire con 1 dritto

Ferro 4: lavorare i dritti a dritto e far cadere i gettati

Ferro 5 e 6: lavorare tutte le maglie a dritto

Ferro 7: *1 dritto, 3 gettati, 1 dritto, 2 gettati, 1 dritto, 1 gettato, 7 dritti, 1 gettato, 1 dritto, 2 gettati, 1 dritto, 3 gettati* Ripetere da * a * e finire con 1 dritto

Ferro 8: lavorare i dritti a dritto e far cadere i gettati

Ferro 9 e 10: lavorare tutte le maglie a dritto

Ripetere i ferri 3-10 fino alla lunghezza desiderata

Ho fatto il mio primo portamonete con chiusura clic-clac.

Avevo visto Angela lavorare con queste chiusure e quando le ho trovate in vendita al mercato ho pensato di prenderne una per provare a fare il portamonete che volevo da tanto tempo e che sapevo non avrei mai comprato.

In Svezia usavo pochissimo i contanti dal momento che è comune pagare anche somme piccolissime con la carta di credito. Qui è diverso, stai in fila al supermercato aspettando che le persone trovino tutte le monetine che servono per pagare il conto. All'inizio mi sembrava assurdo e anche un po' irritante devo dirvi, ora mi sono abituata e anche io porto tutte le mie monetine e alla cassa le cerco...ancora con difficoltà.

Lasciai l'Italia quando ancora c'erano le lire!! La Svezia non ha mai avuto l'euro e così ho imparato a cavarmela con le corone svedesi e la carta di credito :-) e quando mi sono trasferita a Maiorca ho iniziato ad usare l'euro! Quasi 20 anni in ritardo ma ci sono arrivata anche io :-).

Il mio borsellino l'ho fatto con stoffe riciclate. L'esterno, la parte nera, è presa dalla gamba di un mio vecchio jeans e l'interno, la parte grigia con rametti, dalla manica di una camicetta comprata in Svezia al negozio second hand della croce rossa.

Per cominciare ho fatto una sagoma di carta (anch'essa riciclata) per avere la forma e le misure...poi però la forma non è venuta svasata come avevo desiderato :-). Vabbé.


Ho ritagliato la stoffa e deciso di cucire tutto a mano. La mia macchina da cucire sta ancora nella sua scatola, mai tirata fuori da quando mi sono trasferita, e ho pensato che dover sistemare la macchina da cucire per fare solo questo "piccolo" portamonete avrebbe portato via un sacco di tempo, facendo tutto a mano sarebbe andato più veloce...ora non ne sono sicura.


Comunque sia, ho piegato le stoffe e singolarmente ne ho cucito i lati...


...ho poi cucito insieme le due parti (più o meno bene, tanto la cucitura rimane nascosta)...


...ed imbastito il portamonete sulla chiusura clic clac in modo da tenerlo fermo al posto giusto...


...per alla fine cucirlo sulla chiusura con un filo nero per ricamo. E voilá il mio primo portamonete è pronto!


C'è una piccola imperfezione lì dove il borsellino si divide in due per aprirsi però dal momento che lo tengo per me va benissimo :-)!