Quando a Maiorca...compra miele maiorchino...

gennaio 28, 2020

...per esempio!

Questo è un argomento che mi sta molto a cuore.

Non sono una di quelle italiane che si trasferisce all'estero e poi sta lì a voler comprare cose italiane. Quando leggo di expat (così vengono definite quelle persone che lasciano il proprio paese di origine per uno nuovo) che come disperati vanno in giro nei supermercati alla ricerca di prodotti/marche italiane mi si rizzano i capelli, per non parlare di quelli che lo fanno anche quando all'estero ci stanno solo in vacanza. Mi domando, ma perché non ve ne state in Italia?

Io sono una di quelle italiane che è emigrata all'estero e che vuole comprare prodotti locali. Aiutare l'economia locale, possibilmente la piccola economia, il piccolo negozio, l'artigiano, il contadino, insomma avete capito.

Questo non vuol dire che non faccia la spesa nei supermercati e non vuol dire che se vedo marche italiane non le compri ma non sento questa necessità e se trovo un prodotto locale che può sostituire uno proveniente da fuori l'isola scelgo quello locale.

Durante Gloria, l'ultima tempesta che ha toccato Maiorca, sono state pubblicate foto di supermercati con carenza di alimenti freschi, perché a causa del mal tempo i "rifornimenti" non sono potuti arrivare. Le grandi catene di supermercati vendono in gran parte prodotti alimentari freschi (e non) provenienti da fuori (l'isola), quando allo stesso tempo i produttori locali in molti casi faticano a vendere i frutti delle proprie colture. Succede ovunque, lo sappiamo.

È un discorso complesso che riguarda l'economia, la salute e l'ambiente di cui tutti noi siamo responsabili. Il nostro potere di acquisto è un'arma potentissima, purtroppo il più delle volte non ci pensiamo o anche pensandoci troviamo difficile fare il passo che dal pensiero porta all'azione.

Miele maiorchino Es Raiguer

Ora vi faccio l'esempio del miele. Al supermercato lo trovo a prezzi ridicoli, 3 euro 50 centesimi per mezzo chilo o qualcosa del genere. Origine: no EU, naturalmente si parla di miele "cotto" cioè miele che con un procedimento di riscaldamento e pastorizzazione ha perso la maggior parte delle proprietà e miele non puro 100%, cioè miele che viene mescolato con dell'altro (sciroppi di varia natura, vedi quelli di glucosio e mais se non addirittura con acqua). Se siete interessati all'argomento trovate in internet molti documentari e articoli riguardanti il miele e la sua alterazione o falsificazione.

Mi sono rivolta al negozio di prodotti naturali/bio per chiedere del miele locale. Non riescono a procurarselo, i produttori locali preferiscono vendere direttamente al consumatore per tenere bassi i costi, dove però questi mieli locali vengono venduti non ne ho (o avevo) nessuna idea :-).

Il "mio" negozio vende miele di un produttore di Tarragona in Spagna. Così ho deciso di comprare questo prodotto in Spagna in attesa di trovare il miele locale. Mezzo chilo senza certificazione bio costa 7 euro e 90 cent. e un barattolo di 470 gr con certificazione bio costa 10 euro e 50 cent. Nei mesi di dicembre e gennaio ho comprato miele al limone, all'eucalipto e quello di acacia che il mio bello ama (quest'ultimo è l'unico miele che quando puro non cristallizza, cioè si trova allo stato liquido anche a basse temperature e dopo molto tempo dall'invasettamento. Quindi quando al supermercato vedete quei bei barattoli di miele liquido, superliquido venduti a 2-3 euro o poco più potete facilmente capire che non è puro! Punto!). 

Miele maiorchino Es Raiguer

Proprio ieri parlavamo con un nostro amico maiorchino con cui ogni tanto andiamo in bicicletta. Ci ha raccontato che lo zio è produttore di miele, produzione in piccola scala e che se siamo interessati possiamo "ordinare" i barattoli tramite lui. Finalmente trovato il miele locale!

Un barattolo di mezzo chilo del miele Es Raiguer costa (quest'anno) 8 euro e 50 cent. ed è quello che vedete nelle foto di questo post. La produzione varia di anno in anno e naturalmente durante i diversi periodi dell'anno a seconda delle fioriture. In primavera producono quello di arancio e multifiore e in autunno il miele di carrube.

Miele maiorchino Es Raiguer

Se siete amanti del miele e venite a Maiorca nel mese di novembre sappiate che nel paesino di Llubi a metà del mese fanno la "Fira de la mel" (la fiera del miele) e lì potete trovare molti produttori locali.

* Ecco, ho pensato di cominciare a presentarvi i prodotti maiorchini che incontro, un po' alla volta, mano a mano che li compro e li fotografo :-) così se anche voi la pensate come me quando venite a Maiorca potete comprare maiorchino :-).*

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6 Comments

  1. Buona idea, la tua.
    "Chi cerca, trova", si dice, e questa è la prova.
    (-: Ili

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  2. ...mi hai fatto ricordare le mele della Svezia...mi piacevano troppo!!!... Anche io compro locale ..
    Bio quanto più possibile...leggo la provenienza...cosa contiene...però da piu persone sento dire che i grandi supermercati si attengono alle regole...tipo tempi di carenza filiera della coltivazione ..ecc..ecc...piu dei piccoli punti vendita locali ...comunque io voglio avere fiducia ...e le verdure se non le ho all'orto ...e anche qui se non le tratti e concimi ...non viene più niente le compro dal produttore direttamente...così anche il miele ...a me piace quello di castagno...solo italiano e localissimo ...a cinque poderi dal mio...e quando vado all'estero voglio solo prodotti e piatti del posto ...Buona vita cara!!!

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  3. Buona idea la tua. Dove vivi adesso comprare locale è necessario oltre che bello, buono ed utile. Non ti sto ad annoiare con i tanti prodotti locali con cui vengo a contatto ad Allau, ma mi hai dato una buona idea: se ci ritornassimo inaugurerò - sul blog - una rubrica come la tua. Mieli, formaggi, verdure, frutti, piante fiori mmmmmmhhhhhh altro che gli immensi centri commerciali di qui 😱 pieni di plastiche, ressa vabbè sai come la penso . ciao Oriana 👋🏼👋🏼

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    1. Devi farlo assolutamente, sempre interessante conoscere i prodotti locali. Io durante gli anni di università ho assaggiato un bel po' di bontà sarde che avevo colleghi sardi che ogni volta che tornavano dall'isola portavano di tutto. SLURP!

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