Di neve e spalla

gennaio 11, 2019

Ieri quando mi sono alzata ho come sempre guardato fuori e visto che la neve era caduta sulle montagne, no, non sul Puig de Ca ma su altre montagne di cui credo di sapere il nome ma non ne sono sicura. La neve, primo segno reale della presenza dell'inverno!

Neve a Maiorca, 10 gennaio 2019

Tirava anche un vento bestiale e dopo poche ore le bandiere sulla chiesa erano sparite, non so se perché il vento se le era portate via o se perché proprio a causa del vento avevano deciso di toglierle.

Guardavo le montagne e la neve e mi sono detta che avevamo proprio fatto bene a scegliere la pianura per vivere :-). Vi ho fatto vedere alcuni dei deliziosi paesini sparsi lungo la catena della Sierra de Tramuntana e naturalmente l'idea di andare a vivere in uno di quelli ci aveva sfiorato, ma per fortuna solo sfiorato. Avevamo rinunciato per il fatto di essere troppo isolati e di avere troppe salite per raggiungerli :-), ci saremmo stufati di andare in bici. Ma ora che vivo qui posso aggiungere che abbiamo fatto bene anche per via del tempo/freddo. Ne ho avuto abbastanza in Svezia. E così, per fortuna, abbiamo scelto la pianura.

Con quel tempo sapevamo che non saremmo usciti né in bici né a correre, non ci rimaneva che il nuoto. Non nuotavo da mesi e mesi. Vi avevo raccontato del mio problema alla spalla, ancora non è risolto. Ho fatto 15 sedute di fisioterapia, un'ecografia. L'ecografia avava mostrato la presenza di un'infiammazione e di liquido ma non si riusciva a vedere da cosa era dipeso. Mi hanno mandato a fare una risonanza magnetica e lì si è vista una lesione parziale del tendine sovraspinato e una diminuzione di uno spazio che non ricordo come si chiama. Mi hanno mandata dal traumatologo che ha suggerito un'operazione in artroscopia. Ero lì seduta davanti al traumatologo e dovevo dire sì o no all'operazione, ero insicura, avevo 1000 domande e non sapevo esattamente come formularle. Ho pensato un po' troppo e il traumatologo mi ha detto "se vediamo che una persona è troppo insicura le diamo un mese per pensarci" e mi ha mandato via. Sono tornata un mese dopo e ho incontrato un nuovo traumatologo, entrata nella stanza mi ha direttamente domandato "allora vuoi operarti o no?". Era passato un mese e io ero insicura tanto quanto il mese prima. Avevo girato su internet per trovare informazioni, avevo parlato con alcuni che si erano operati alla spalla...il traumatologo aspettava una risposta, "il suo collega ha detto che devo operarmi e allora mi opero" avevo risposto. "No, il mio collega non ha detto che DEVI operarti, il mio collega ha suggerito un'operazione, la spalla è tua e decidi tu che fare" mi aveva risposto prontamente.

E questo è il punto, se il traumatologo avesse detto che l'operazione era l'unica via possibile e che avrebbe risolto il problema allora forse non avrei avuto dubbi. Ma il traumatologo non aveva detto questo, il traumatologo aveva suggerito un'operazione dicendo però che non si poteva essere sicuri del suo successo, ci si provava, fossi stata più vecchia non avrebbero suggerito l'operazione ma alla mia età si può provare. Quando chiesi se la spalla sarebbe potuta tornare a posto senza operazione dal momento che avevo notato un netto miglioramento lui rispose che tutto era possibile, come faceva a saperlo?? "allora ti vuoi operare o no?" aveva ripetuto più volte.

Il secondo traumatologo aveva confermato quello che il primo aveva detto. Non si è sicuri sulla riuscita, non si può sapere niente per quanto riguarda la riabilitazione se non dopo operazione avvenuta, non si è sicuri che la spalla possa tornare a funzionare come prima, che sono io a dover prendere la decisione, che la spalla è mia e se a me non importa non importa neanche a loro. Certo che a me importa, per questo non so che fare! "Allora ti vuoi operare?". Sono rimasta in silenzio, "Bene, sei indecisa, ci rivediamo tra tre mesi!". Sì, aveva detto giusto ero più che indecisa. Ho fatto in tempo a chiedere se potevo provare con altra fisioterapia e ora sono in lista di attesa per questa.

Non voglio operarmi, i rischi che non riesca sono troppo alti, la mia spalla è migliorata tantissimo, non posso fare tutti i movimenti ma posso alzare il braccio più in alto di quello che potevo fare quest'estate. Riesco a nuotare a rana e ieri, dopo mesi e mesi lontana dalla vasca, ho fatto qualche bracciata a stile libero senza ruotare troppo e senza alzare troppo il braccio sopra la superficie dell'acqua, ed è andata bene.

Continuo a fare esercizi di riabilitazione ogni giorno, con gli elastici e le bottiglie piene di acqua o di sabbia :-), spero in altri miglioramenti e in questa situazione non mi sento proprio di dire sì ad un'operazione che non si sa se può risolvere il problema e che forse non è neanche necessaria. Ho altro tempo per pensarci e intanto faccio quello che posso per sentirmi sicura di poter dire di nuovo NO!

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5 Comments

  1. Cara Oriana ho nella mia vita trentennale di fisioterapista incontrato tante situazioni come la tua. Non potendo darti consigli poiché come ti ho detto il medico la decisione è solo tua, ti posso suggerire di aspettare poiché se continuando con gli esercizi prioriocettivi e motori non recuperi dovrai necessariamente prendere in considerazione l'operazione . Io incrocio le dita affinché tu possa evitare l'operazione,alcune volte è andata bene . valentina

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  2. Mah fai bene ad aspettare. Io mi sono fatta operare alla mano, e sto molto peggio di prima. Dovrei cominciare presto la fisioterapia, fin'ora non me ne sono occupata troppo, ma non posso più fingere che vada tutto bene. Non sono pentita dell'operazione, nel mio caso era da fare, ma in futuro penso che cercherò alternative ...

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  3. Giusto, sì: alcune volte gli interventi chirurgici hanno un esito positivo. Alcune volte.
    In questo momento, il mio professore forse ti avrebbe detto: nel dubbio astienti. Tanto più che
    in questi mesi stai migliorando... continua con costanza i tuoi esercizi e speriamo che il miglioramento continui... fino a poter rinunciare all'intervento chirurgico.
    Se poi vedi che le cose non migliorano o, malauguratamente, dovessero ritornare da capo, allora potrai riprendere in considerazione la necessità dell'intervento.
    Intanto speriamo che la/il nuova/o fisioterapista sia preparato, motivato e capace d'esserti d'aiuto.
    Buon lavoro a entrambi, ch'è un bell'impegno anche da parte tua! Ma la volontà non ti manca, mi pare! (-: Ili

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  4. E hai fatto bene! Con me insistettero per un intervento alla mano, nonostante io insistessi che sentivo che il problema non era quello di cui loro argomentavano: alla fine ho avuto ragione io, la mia mano sta benissimo.
    Anni dopo: insistenze pressanti per far operare mio figlio, io ero contraria, ancor di più quando un medico di una accreditata struttura pubblica si spinse un po' troppo per farlo operare da lui, mi fornì addirittura il suo numero di cellulare. Non lo volli vedere mai più. E mio figlio sta divinamente bene!
    Ora non dico che vi siano sempre degli interessi economici, anzi, ti hanno lasciata più che libera di decidere, ma se c'è un solo dubbio è meglio pensarci perché comunque si tende a medicalizzare un po' troppo, mentre il fisico è capace molto spesso di cavarsela da sé.
    In bocca al lupo!

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  5. Ragazze devo provare ad evitare l'operazione. Io dico sempre che le cose che devo fare o non fare le sento e questa operazione per il momento non mi convince quindi è meglio rinunciare per ora. Posso cambiare idea un po' più in là...sperando che poi non sia troppo tardi :-).

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