Primi 55 km in una falsa libertà

maggio 02, 2020

Fuori, finalmente fuori, in una falsa libertà.

Senza polemiche, non si sa quale sia la cosa giusta da fare e ringrazio il cielo che non sia io a dover decidere per una nazione intera. Però quello che ho visto e poi sentito accadere oggi mi fa pensare. Dubbi che già avevo ed un'incazzatura che non vi dico!! Quando ci vuole ci vuole!!

Qui ancora non incazzata :-)!
Finalmente, dopo 48 giorni a cercare di allenarmi in casa, sono uscita fuori con la bicicletta, percorrendo le strade del municipio, su e giù, a debita distanza dal mio bello, perché secondo le regole con lui posso passeggiare ma non andare in bicicletta. E così siamo usciti da casa separati, lui per primo, ha aspettato alla fine della piazza e quando pochi secondi dopo sono comparsa io allora siamo partiti. Lo seguivo a debita distanza e più volte nelle strade strette che eravamo costretti a percorrere mi sono trovata più vicina ad altri ciclisti che a lui, e dopo 55 km ed esattamente alle 10 eravamo di nuovo in piazza, pronti una volta ancora a chiuderci in casa fino a domani mattina.

Abbiamo fatto quello che potevamo, in due casi credo abbiamo sconfinato di circa 100 metri nel municipio confinante. Nelle stradine, troppo strette per mantenere la distanza di sicurezza laterale, ci siamo trovati troppo vicini ad altri ciclisti, anche loro costretti a percorrere strade che in altre occasioni eviteremmo, se non altro per l'asfalto disastrato. Abbiamo fatto la gymkana tra chi correva, chi passeggiava e chi portava fuori il cane.

Ma quando verso le nove ci siamo riavvicinati al centro densamente abitato (la cittadina insomma) la gente ormai invadeva la strada, perché quando costringi la popolazione tra i 14 e 69 anni ad uscire solo in determinate ore, ad una distanza di solo un chilometro da casa e giustamente a mantenere la distanza di sicurezza allora il solo marciapiede non basta per corridori, camminatori con e senza cani e se ci metti anche i ciclisti la storia si fa complicata.

Ci siamo riallontanati prendendo altre strade ed è in questo secondo giro che credo abbiamo sconfinato, pochi metri prima di tornare nel nostro municipio la strada giaceva nel municipio confinante. Ma sconfinando quei, credo, 100 metri potevamo fare un giro di ben 7 km!! Abbiamo preso il rischio e ci è andata bene, non c'era nessun controllo, rischio che credo non prenderemo più.

Tornati a casa, ero ancora nella doccia, squilla il telefono, risponde il mio bello. Era un nostro amico ciclista che vive qui a Maiorca in un municipio diverso dal nostro. Stamattina, come tutti noi ciclisti chiusi in casa da 48 giorni!, era uscito in bicicletta. Senza saperlo, percorrendo una delle stradine che era "costretto a percorrere" per restare nel municipio, ha sconfinato. La Guardia Civil lo ferma per un controllo, constatato il suo municipio di residenza gli comunicano che percorrendo quella strada aveva sconfinato di 200 metri! Il punto dove lo avevano fermato era nel municipio corretto ma avendolo visto venire da quella stradina, che loro sapevano per 200 metri sconfinare in un altro municipio, aveva infranto le regole! Aveva percorso 200 metri nel municipio sbagliato e la Guardia Civil probabilmente si era messa apposta lì, a beccare i poverini che non sapevano che per 200 fucking metri la strada entrava in un altro municipio. Lo stesso che avevamo fatto noi stamattina, avevamo sconfinato 100 metri perché quella strada che stavamo percorrendo per 100 metri passava in un altro municipio e poi dopo una curva a destra tornava di nuovo nel nostro municipio.

200 fucking metri nel municipio sbagliato e si è preso 600 euro di multa! NO - DICO - 600 - EURO - DI - MULTA!

A questo punto sono incazzata! Perché credo che lo stato stia approfittando della situazione mettendo regole difficili da seguire e punendo ingiustamente. Io sono per seguire le regole, io seguo le regole, da 48 giorni che seguiamo regole difficili da seguire, cercando di fare il giusto, esagerando per cercare di non sbagliare tra orari, distanze, guanti, gel e mascherine che non si trovano, però ora pur impegnandosi la cosa sta diventando difficile da gestire, ora sono incazzata! Essendo il primo giorno di questo sconfinamento pieno di regole nuove potevano semplicemente informarlo del fatto che quella strada sconfinava e dal momento che quando lo hanno fermato per il controllo si trovava comunque nel municipio di appartenenza allora avrebbero potuto lasciarlo andare, però no! La multa! Lasciatemi stare che sono proprio incazzata!

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2 Comments

  1. È proprio vero: "tutto il mondo è paese"!
    Ed in ogni paese tra i poliziotti ce n'è
    qualcuno che non brilla certo per acume! O chissà, ricevono ordini per "fare cassa"!
    A proposito dell'applicazione ottusa, assurda dei regolamenti da parte di qualche poliziotto, anche in Italia in alcuni casi ci sono andati veramente pesanti tanto che son stati raccontati dai media.
    Una mamma, che portava la bambina ad un controllo medico (aveva subito un trapianto di organi)
    a 160 Km. facendosi accompagnare da sua sorella, perché era neopatentata, è stata multata di qualche migliaio di Euro!!!
    E casi altrettanto particolari ce ne sono stati diversi ma spero che, a parte la rabbia, la preoccupazione e le complicazioni che incontreranno, riescano per lo meno, facendo ricorso, a non pagarle.
    E allora Oriana, pedala, pedala... senza sconfinare, se non altro per non passare per "quella che ci marcia" e quei soldi è meglio goderseli... in pizze (o cioccolata!) (-: Ili

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    1. Sì, di casi strani ne ho letti. Qui si dice che sono più clementi con i Maiorchini e meno con gli stranieri, e ancora meno con gli italiani. Però non so, si dice.

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